Due ore di trasmissione su Play2000 sono servite, giovedì scorso, per presentare al grande pubblico la nuova campagna 8xmille in favore della Chiesa cattolica in concomitanza con il periodo della denuncia dei redditi, e quindi di scegliere di mettere una firma che si traduce concretamente in accoglienza, solidarietà e speranza. Gli spot per informare, per sensibilizzare e per invitare alla firma scorrono ormai sui teleschermi nazionali ma anche sulle pagine dei nostri giornali locali dove la penetrazione tra il pubblico va sempre molto forte. E quella pubblicità la troverete anche sul nostro giornale, nel circuito della FISC, presente anche a quell’incontro con parole che chiariscono il ruolo e il valore della presenza dei nostri settimanali.
Qual è l’obiettivo della nuova campagna di comunicazione dell’8xmille alla Chiesa cattolica? “È quello di mostrare il valore di questa scelta che ognuno di noi può fare e il suo impatto nelle vite di tanti – è stato ampiamente sottolineato durante la trasmissione di presentazione –. É il racconto di una Chiesa in uscita che risponde alle nuove povertà e ai bisogni sempre più complessi di fasce di popolazione diverse. Poliambulatori che erogano cure gratuite, dormitori, mense, doposcuola, stanziamenti per calamità naturali, guerre ed emergenze umanitarie nel mondo: sono solo alcuni esempi della rete capillare di solidarietà che non lascia indietro nessuno. Grazie all’8xmille alla Chiesa cattolica, dal 1990, ogni anno vengono realizzati migliaia di progetti, secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nei Paesi in via di sviluppo”.
Nella stessa trasmissione sono stati presentati e raccontati i risultati ottenuti, per esempio, nel 2024 relativi alle firme sulle denunce redditi del 2023: “Nel 2024 sono stati assegnati oltre 275 milioni di euro per interventi caritativi (di cui 150 destinati alle diocesi per la carità, 45 ad esigenze di rilievo nazionale di cui circa la metà destinati a Caritas Italiana e 80 ad interventi a favore dei Paesi più poveri). Accanto a queste voci figurano 389 milioni di euro per il sostentamento degli oltre 32 mila sacerdoti che si spendono a favore delle comunità e che sono spesso i primi motori delle opere a sostegno dei più fragili. E oltre 246 milioni di euro per esigenze di culto e pastorale, voce che comprende anche gli interventi a tutela dei beni culturali ed ecclesiastici per continuare a tramandare arte e fede alle generazioni future oltreché rappresentare indirettamente un volano per l’indotto economico e turistico locale”.
L’8xmille è quindi un vero e proprio moltiplicatore di risorse e servizi che ritornano sul nostro territorio a beneficio di tutti.
La Chiesa cattolica non si limita all’assistenzialismo, ma promuove percorsi di crescita personale e reinserimento sociale. Basta osservare i numerosi progetti promossi nelle diocesi per rendersi conto delle opportunità offerte dalla carità locale. La Chiesa, infatti, si dedica con grande impegno agli anziani, ai disabili e ai malati, offrendo assistenza e cure in casa o in strutture residenziali dedicate per i quali ha stanziato 20 milioni di euro. 40 milioni di euro sono andati in aiuto alle persone senza fissa dimora, le famiglie in difficoltà e i poveri accompagnandoli e sostenendoli nelle difficoltà economiche quotidiane. E poi 16 milioni di euro per l’educazione a tutto tondo, 82 milioni per generi di prima necessità, farmaci compresi, 9 milioni di euro per orientamento e formazione per chi è disoccupato, 6 milioni per attivare percorsi di protezione e accoglienza per donne vittime di tratta, sostegno materiale e spirituale ai detenuti, supporto alle vittime del racket e dell’usura, con progetti di tutela, consulenza e assistenza per liberarsi dai debiti e ritrovare serenità. Senza dimenticare le tragedie umanitarie che si consumano nel mondo.
“Firmare per la Chiesa cattolica – ha detto il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – significa essere parte di un enorme circuito di solidarietà attraverso il quale è possibile portare aiuto a migliaia di persone, sia in Italia che nei Paesi più poveri del mondo. La Chiesa, infatti, è accogliente e aperta a tutti, non solo i credenti, e non lascia indietro nessuno: malati, disoccupati, anziani, giovani, donne sole e famiglie vulnerabili. In una sorta di welfare parallelo che offre però non solo sostegno materiale ma anche relazionale operando in sinergia con altre realtà del territorio per costruire reti di supporto integrate ed efficaci. Se non ci fosse la Chiesa e il lavoro straordinario svolto dalla macchina del volontariato – aggiunge Monzio Compagnoni – ci sarebbe un vuoto enorme”.
L’edizione 2025 della campagna CEI si concentra su otto storie di speranza e rinascita che troverete anche nelle pagine del nostro giornale, evidenziando il legame tra le opere della Chiesa, attraverso la metafora dei “gesti d’amore”, e la vita di tutti i giorni. “L’obiettivo della campagna – aggiunge il responsabile del Servizio – è far apprezzare il valore di un gesto semplice come la firma, collegandolo ai momenti quotidiani della vita. Gli spot si concentrano sul concetto di ‘sentirsi bene’ prendendosi cura degli altri grazie a un’opzione nella dichiarazione dei redditi, che si traduce in migliaia di progetti. Chi firma diventa protagonista di un cambiamento e autore di una scelta solidale, frutto di una decisione consapevole che deve essere rinnovata ogni anno”.