Ha concelebrato il Cappellano Militare T.Col. Don Diego Maritano, unitamente al Parroco Don Sergio Noascone
PRA SCONDU' - L'Arma dei Carabinieri celebra la Virgo Fidelis - Liturgia sentita e partecipata, presso uno dei Santuari mariani più amati in tutto il Piemonte - La Compagnia di Ivrea della "Benemerita" sempre attenta al legame profondo e sincero con il territorio - Santa Messa presieduta dal Vescovo Mons. Daniele Salera - LA GALLERY
On line il video di 50 minuti - Oggi 12 giugno non possiamo non ricordare il sacrificio del Brigadiere Capo Carlo Legrottaglie, caduto sotto il fuoco di malviventi nell'adempimento del proprio dovere nei pressi di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi -
La celebrazione della Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma dei Carabinieri, tenutasi, mercoledì 11 giugno, dalla Compagnia di Ivrea diretta dal Cap. Manuel Grasso, presso il Santuario di Pra Scondù è stata come sempre vissuta...
Gallery fotografica di Gabriele Bisco ed Elena Damigi
MAZZE', TONENGO, VILLAREGGIA / VICARIA CALUSIESE - Santa Rita ha ancora tanto da dire anche alle donne ed agli uomini d'oggi - Riuscito mosaico di iniziative devozionali comunitarie e intensa condivisione spirituale per le Parrocchie guidate da Don Alberto Carlevato -
Martina Leggero di Villareggia ha preparato questa bellissima poesia - preghiera in onore della Santa
(A.C.) – Santa Rita da Cascia: un modello sempre valido e proponibile anche ai giorni...
Lo scorso 10 giugno
FELETTO - La bella realtà delle "Assuntine" - Volontariato operoso ed intelligente a favore della Parrocchia, animato dalla devozione alla Beata Vergine Assunta - Non manca anche, dopo tanto lavoro, un momento di gioiosa convivialità, in vista dei prossimi appuntamenti -
La Madonna guarderà con benevolenza affettuosa queste sue figlie e non mancherà di riservare loro doni e grazie spirituali -
(g.f. – e.g.) – Serata conviviale martedì 10 giugno presso la parrocchia di Feletto....
Sabato 17 maggio, giornata illuminata da una luce speciale
AGLIE', CUCEGLIO, SAN GIORGIO, OZEGNA E LUSIGLIE' - Accolta la reliquia del Beato Carlo Acutis con una grande festa al Santuario di Madonna del Bosco - Giornata di riflessione, preghiera, divertimento, nel segno di una santità che parla ai giovani -
Insieme bambini e ragazzi hanno giocato, ballato e partecipato ai laboratori proposti, per conoscere ed approfondire la vita ed i miracoli di questo giovane beato.
(donatella novaria) – Sabato 17 maggio al Santuario della Madonna del Bosco di Ozegna le parrocchie di Agliè, Cuceglio, Ozegna, S. Giorgio e Lusigliè hanno organizzato un pomeriggio di festeggiamenti per accogliere la...
Gli Animatori hanno donato ai bambini un santino raffigurante Papa Leone XIV
RIVAROLO CANAVESE - La Festa di chiusura del Catechismo, momento di fede, amicizia, gioia condivisa - Pomeriggio di giochi, allegria e spiritualità, vissuto in un clima di grande partecipazione e collaborazione tra tutte le realtà oratoriane - S.Messa celebrata da Don Antonio Luca Parisi
Il tema scelto per l’occasione è stato “L’Impero romano”, che ha ispirato le varie prove -
(francesco paolo torta) – Sabato 17 maggio l’Oratorio San Michele di Rivarolo Canavese ha...
I principi ispiratori dell'Istituto: Servizio, serietà, competenza, umanità -
CASTELLAMONTE - "Il frutto che il Signore ci chiede di portare, rimanendo il Lui, è la bontà" - Il Vescovo Daniele presiede la Liturgia nella Festa di Santa Rita da Cascia offrendo un'omelia molto seguita e ricca di insegnamenti - IL VIDEO
Santa Messa concelebrata da da don Angelo Bianchi, don Angelo Bottali assistendo il diacono Giovanni Malandrino -
(giancarlo guidetti) – Nel pomeriggio di giovedì 22 maggio l’ Istituto Domenica Romana (che si occupa dell’ assistenza agli anziani) ha celebrato la festa in onore di Santa Rita da Cascia. Santa Rita, al secolo...
Ha animato la Liturgia la Corale che riunisce tutte le cantorie
CUCEGLIO - Il Vescovo Mons. Daniele Salera conclude il Mese Mariano al Santuario della Beata Vergine Addolorata - Numerosa presenza di popolo anche per il pellegrinaggio che ha preso le mosse dalla chiesa di Madonna delle Grazie a Cascine Cuffia - VIDEO E GALLERY
Hanno concelebrato Don Luca Meinardi, Don Massimiliano Marco ed il "cucegliese Doc" Don Valerio D'Amico
(f.c.) – Vasta partecipazione di popolo per la Celebrazione che ha chiuso il Mese Mariano...
Un luogo dove si respira una santità forte, nella bellezza di gesti semplici
CHIVASSO E TORRAZZA PIEMONTE - Le Parrocchie del Santo Rosario e di S.Giacomo il Maggiore, con le rispettive Cappellanie, a Castelnuovo Don Bosco con Don Gianpiero Valerio e le Catechiste - Una bella occasione di preparazione per i bambini che si accosteranno alla Prima Comunione i 21 e 22 giugno prossimi -
Don Livio, salesiano per formazione e vocazione ha inoltre sottolineato la figura di “Mamma Margherita”
Domenica 1 giugno 2025 don Gianpiero Valerio e le catechiste delle comunità della Madonna del...

PAROLA DI DIO – “Cos’è mai l’uomo perchè te ne dia pensiero?”
Prv 8, 22-31 Dal libro dei Proverbi. Così parla la Sapienza di Dio: «Il Signore mi ha creato come...
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COMUNICATO DELLA CURIA
In data 6 giugno 2025, Don Luca Meinardi, per motivi personali, ha presentato al Vescovo la rinuncia agli incarichi di: Vicario Generale, Moderatore della Curia, Direttore del Centro per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso e membro della Commissione per gli Ordini Sacri.
Mons. Daniele Salera ha accettato la rinuncia con decorrenza immediata.
Comunicato Stampa 9 giugno 2025
PAROLA DI DIO – “Cos’è mai l’uomo perchè te ne dia pensiero?”
Prv 8, 22-31
Dal libro dei Proverbi.
Così parla la Sapienza di Dio:
«Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività,
prima di ogni sua opera, all’origine.
Dall’eternità sono stata formata,
fin dal principio, dagli inizi della terra.
Quando non esistevano gli abissi, io fui generata,
quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua;
prima che fossero fissate le basi dei monti,
prima delle colline, io fui generata,
quando ancora non aveva fatto la terra e i campi
né le prime zolle del mondo.
Quando egli fissava i cieli, io ero là;
quando tracciava un cerchio sull’abisso,
quando condensava le nubi in alto,
quando fissava le sorgenti dell’abisso,
quando stabiliva al mare i suoi limiti,
così che le acque non ne oltrepassassero i confini,
quando disponeva le fondamenta della terra,
io ero con lui come artefice
ed ero la sua delizia ogni giorno:
giocavo davanti a lui in ogni istante,
giocavo sul globo terrestre,
ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo».
Sal 8
RIT: O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?
RIT: O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.
RIT: O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.
RIT: O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Rm 5, 1-5
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani.
Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Gv 16, 12-15
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
***
UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE
Il libro dei Proverbi al capitolo 8 da cui è tratta la prima lettura, ci presenta il volto di un Dio Creatore, il Dio “Sapiente” che pensa il mondo come “creato”, e guardando il mondo, il “sapiente biblico” si accorge che ogni cosa vive all’interno di un ordine di relazione con l’altra, creature con Creatore e creature tra loro.
Opposti e complementari: sole e luna, cielo e terra, acqua e asciutto.
Dio non è stato mai solo, dal primo momento della sua opera di creazione e fino alla fine: Egli è un Creatore che si lascia aiutare dalla donna Sapienza nella costruzione e nell’intelligenza di tutte le cose.
Il Creatore biblico non è un Dio onnipotente solitario, la sua immagine è fatta di “relazione”, di “scambio di amore”, di assonanze, di voce in duetto, di corrispondenza con la donna Sapienza presente come principio in ogni azione creativa.
E la Sapienza guida, sorregge, fissa i limiti, un mondo da essere “messo a disposizione” per l’uomo: “Io ero con lui come artefice ed ero la sua delizia ogni giorno: giocavo davanti a lui in ogni istante, giocavo sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo”.
L’uomo.
Lo abbiamo studiato Blaise Pascal: “L’uomo non è che una canna, la più fragile di tutte in natura; ma è una canna pensante” (Pensieri 264).
E S. Ireneo di Lione affermava: “La gloria di Dio è l’uomo vivente”, riprendendo il testo di 1Cor 11,7: “L’uomo è immagine e gloria di Dio”.
Scriveva Sofocle nel 442 in Grecia, nel primo stasimo dell’Antigone “πολύ θαυμαστόν ἐστιν ἀνὴρ, καὶ πολὺ δεινόν”: tradotto per molto tempo con “Molte cose sono mirabili, ma nessuna è più mirabile è l’uomo”, la cui traduzione, forse potrebbe essere resa con: “l’uomo è una meraviglia che fa paura”, una “cosa terribile” tanto è meravigliosa.
L’ambiguità umana infatti, fa sì che tutto ciò che è ordinario diventi anche stra-ordinario o distruzione.
Il prodigio.
E il Salmo 8, tradizionalmente attribuito al re Davide (1010-970 a.C.) si pone la domanda: “Che cosa è l’uomo perché te ne curi?”.
Quell’essere vivente creato a “immagine e somiglianza” (Gen 1,27)
“Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò”,
ed ancora:
“Il Signore Dio plasmò l’uomo [’adam] con polvere della terra [’adamah], soffiò nelle sue narici una nishmat-hajjîm e l’uomo [’adam] divenne una nefesh hajjah” (Gn 2,7)
quella creatura “Nella sua mano Dio stringe l’anima di ogni vivente e il respiro dell’uomo di carne” (Giobbe 12, 10), quel “prodigio” (Salmo 139,4).
L’uomo: espressione mirabile del Creatore.
“Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani”.
La creatura, uomo e donna, persona… La creatura oggetto della “cura” da parte di Dio.
Spazio e Tempo per quegli “attori”: Dio e uomo, Creatore e creatura, una “democratizzazione”: la regalità di Dio, la sua bellezza, la sua meraviglia nella fragilità dell’uomo: la Gloria di Dio che si svela (‘addir).
Non una “apoteosi” dell’uomo, ma una “celebrazione” della creatura unica e irripetibile, capace di “cose mirabili” perché riempito della “Grazia di Dio”.
Uomo che deve avere “cura” di quelle erbe, di quegli esseri, di quel creato… l’uomo a cui vengono “affidate” le cose nelle sue mani operose ma di peccatore, l’uomo che sarebbe “polvere” se non avesse ricevuto la “dignità di figlio”, la “dignità di fratello”, la gioia della salvezza grazie a quel “Signore Dio nostro” il cui “nome è mirabile su tutta la terra”.
Ricordiamo le parole di San Giovanni Paolo II nella Redemptor hominis:
“ Chissà quale valore deve avere l’uomo davanti agli occhi del creatore, se ha meritato di avere un tanto nobile e grande redentore, se Dio ha dato il suo Figlio, affinché egli, l’uomo, non muoia ma abbia la vita eterna? In realtà, quel profondo stupore riguardo al valore e alla dignità dell’uomo si chiama Vangelo, cioè la buona novella. Si chiama anche cristianesimo”.
L’uomo.
E Gesù ha delicatezza per l’uomo:
“Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso” (Vangelo).
E la raffinatezza dei versetti di Giovanni ci aiuta ad entrare nel Mistero della Trinità.
Prendo a prestito una frase che credo possa essere chiarificatrice di questo brano:
“uguaglianza delle tre divine persone, come dire che tutto ciò che è del Padre è del Figlio, che tutto ciò che è del Figlio è del Padre, come lo Spirito Santo ha tutto ciò che il Padre e il Figlio hanno in comune, cioè l’essenza divina”.
“Lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità”: lo Spirito Santo che guida la comprensione, che sostiene nella Verità. Lo Spirito Santo che sostiene la conoscenza di Cristo.
Le “grandi cose”, per comprenderle, forse, vanno guardate da lontano… come le stelle, i pianeti, le montagne, l’oceano… se sei troppo vicino forse non riesci a scorgerne i contorni, la grandezza… così gli apostoli, i discepoli, che hanno vissuto vicini a Lui, hanno bisogno del dono dello Spirito per “guardare da lontano”, per essere illuminati a “vedere” dopo la Risurrezione.
Anche noi, Chiesa, abbiamo bisogno dello Spirito Santo per essere condotti al Mistero della comprensione di Cristo, della Verità.
Approfondire la Verità con il sostegno dello Spirito è comprendere il Vangelo, è leggere le Parole e le opere ed accettare “l’ansia di sentirvi sospesi e incompleti” (Pierre Teilhard de Chardin).
Gesù ama l’uomo e sa che non tutto può essere subito compreso: fragilità e grandezza… e Gesù sa che occorre “dare tempo” all’uomo.
Accogliere e seguire Gesù è “avere tempo” e affidarsi allo Spirito, per essere riempiti di quell’Amore che a tutto dona un senso.
Quella comunione incessante di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, ci sarà annunciata come Amore.
Amore dall’Amore.
E la Verità non basta ascoltarla, non basta riceverla, occorre “portarla”.
Gesù sa che il “peso” da portare forse non è così “leggero”, ma sa che ogni uomo, illuminato, può portarlo.
Non solo messaggio affidato e compreso, ma annunciato e “illuminato”, rivelato perché diventi parola viva.
La Trinità che ama, che comunica, che crea relazione, che si rivela perché la nostra vita diventi annuncio del Mistero.
Se Gesù ri-entra nel silenzio della Trinità, Mistero di Amore, a noi è dato l’amore, è data la Parola nella storia, compimento del Mistero d’Amore.
E non siamo più soli.
Invisibile, ma Presente.
Silenzio Presente che non abbandona, ma che salva.
Il silenzio di chi Ama: il Luogo dello Spirito nell’uomo, nel mondo, per l’uomo, per il mondo.
Azione di Dio nella Chiesa.
Azione di pace e di speranza (seconda lettura), quella speranza che “non delude, perché l’Amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è dato”.
Pace, speranza, Grazia: quell’Amore di Dio che ci viene dalla speranza e dalla certezza nella Risurrezione.
“Ecco allora perché la speranza cristiana è solida, ecco perché non delude. Mai, delude. La speranza non delude! Non è fondata su quello che noi possiamo fare o essere, e nemmeno su ciò in cui noi possiamo credere. Il suo fondamento, cioè il fondamento della speranza cristiana, è ciò che di più fedele e sicuro possa esserci, vale a dire l’amore che Dio stesso nutre per ciascuno di noi.” (Papa Francesco Udienza Generale, Sala Paolo VI, 15 febbraio 2017).
Speranza donata, perché anche noi ne facciamo dono.
ORGANALIA 2025 – A Romano Canavese il Concerto “Un Palco All’opera” dedicato a Giuseppe Verdi
Si intitola “Un palco all’opera” il concerto che il circuito Organalia 2025, patrocinato dalla Città metropolitana di Torino, proporrà sabato 21 giugno alle 21 nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Solutore a Romano Canavese per valorizzare l’organo costruito da Camillo Guglielmo Bianchi nel 1862 e appena reinaugurato dopo il restauro eseguito dall’organaro Alessandro Rigola di Biella.
Il concerto nella sera del Solstizio d’Estate avrà quali protagonisti l’organista siciliano Diego Cannizzaro, docente al Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Caltanissetta, e la soprano canavesana Cristina Mosca.
Il programma di sala interamente dedicato a Giuseppe Verdi, comprende brani per organo solo e per organo e voce, grazie ai quali si potranno ascoltare celebri melodie tratte dalle opere verdiane, trascritte per organo come da prassi ottocentesca da Francesco Almasio e Carlo Fumagalli, musicisti contemporanei del Cigno di Busseto.
Di Vincenzo Petrali sarà proposta la Suonata per l’Offertorio per organo solo, di Giuseppe Verdi “Pace, pace mio Dio” dall’opera “La forza del destino”, “Addio del passato” dall’opera “La traviata”, “Mercè dilette amiche” dall’opera “I vespri siciliani”, l’Ave Maria dall’opera “Otello”, “Ritorna vincitor” dall’opera “Aida”, di Francesco Almasio la rielaborazione per organo della Sinfonia dall’opera “La forza del destino”, di Carlo Fumagalli le trascrizioni per organo dell’Offertorio dall’opera “La traviata”, della “Consumazione” dall’opera “I vespri siciliani” e della Marcia dall’opera “Aida” .
Il concerto è con ingresso ad offerta libera ed è organizzato con il sostegno del Comune di Romano Canavese.
Cristina Mosca
Intraprende il percorso accademico presso il Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria dove si laurea nel 2019 con il massimo dei voti e la menzione onorevole, sotto la guida di Giovanni Botta.
Ha concluso il corso annuale di canto barocco della Verona Opera Academy sotto la guida della celebre Sonia Prina.
Ha inciso per Elegia Classics un album legato a Vivaldi con il suo ensemble “Andromeda” composto da giovani musicisti internazionali. Continua l’attività con l’ensemble per la rassegna Organalia portando a termine un progetto di musica del ‘600 napoletano. Collabora regolarmente con il direttore Marcello Rota nell’ambito della musica da film, esibendosi in importanti festival internazionali.
Nel corso di studi ha partecipato a Masterclass di importanti artisti internazionali, tra i quali: Sonia Prina, Pietro Spagnoli, Monica Bacelli, Claudine Ansermet, Janet Perry, Paul Magi e Stelia Doz.
Nel 2018 è in copertina col mensile Amadeus insieme a Elio e le storie tese per l’uscita del CD di arie d’opera nato dal talent Amadeus Factory.
La sua attività è legata principalmente al repertorio barocco.
Molto attiva in importanti rassegne e festival italiani, ha tenuto recitals in teatri e sale da concerto, e preso parte a diversi spettacoli teatrali, debuttando diversi ruoli in produzioni operistiche.
Tra le principali ricordiamo: Solista nella Paukenmesse di Haydn a Pordenone, solista nello “Stabat Mater” di Pergolesi diretta da Alberto Gaspardo, Solista nei “Vesperae de confessore” di Mozart con Orchestra Canova e Enrico Pagano, Vocalist presso Zagreb Summer sotto la guida di Marcello Rota e la Filarmonica di Zagabria, ruolo solista nella cantata “Davide penitente” di Mozart diretta da Luca Guglielmi con l’Orchestra di Padova e del Veneto, solista nel concerto Fellini 100 “La Strada” (Auditorium Rai e Margitsziget a Budapest, 2020), Cleopatra in Marc’antonio&Cleopatra di Hasse (Piccolo opera festival ), Solista con l’ensemble Conductus presso Teatro Puccini di Merano, Solista ne la Petite Messe Solennelle di G. Rossini (Duomo di Parma “Parma Capitale della Cultura 2020”), Astrologi Immaginari di Giovanni Paisiello (Strasburgo, 2019 2020), La Voix Humaine di Francis Poulenc (Teatro Vittoria di Torino, 2019), La liberazione di Ruggiero dall’Isola di Alcina di Francesca Caccini (Conservatorio “Vivaldi” di Alessandria, 2019), I due timidi di Nino Rota (MiTo onlus Milano, 2019), Ciottolino di F.Trecate (Teatro Regio di Torino 2018), Madama Butterfly di G. Puccini (Festival Alta Felicità, Venaus 2018), Fantasia Corale op.80 di L.V. Beethoven (Auditorium Pittaluga di Alessandria, 2018), Stranalandia di Stefano Benni (Auditorium Pittaluga di Alessandria, 2017), Messiah di Haendel (Duomo di Alessandria, 2018).
Diego Cannizzaro
Ha conseguito con la lode la Laurea in Lettere Moderne ad indirizzo musicologico presso l’Università di Palermo con una dissertazione sull’arte organaria antica siciliana, il Diploma di Pianoforte col massimo dei voti presso il Conservatorio di Palermo ed il Diploma di Organo e Composizione Organistica con la lode presso il Conservatorio di Perugia sotto la guida di Wijnand Van de Pol.
Si è perfezionato in organo e clavicembalo con Luigi Ferdinando Tagliavini, Harald Vogel e Montserrat Torrent-Serra presso l’Accademia di musica italiana per organo di Pistoia, la Norddeutche Orgelakademie di Bunde (Amburgo) e l’Università di Santiago de Compostela.
Ha studiato composizione con Ivan Fedele presso il Conservatorio di Strasburgo. Vincitore di borsa di studio, ha conseguito il Dottorato di ricerca in “Storia ed analisi delle culture musicali” presso l’Università di Roma “La Sapienza” con una dissertazione sulla musica per organo e clavicembalo nei regni di Napoli e Sicilia tra XVI e XVII secolo pubblicata in lingua italiana presso l’archivio PADIS dell’Università di Roma “La Sapienza”.
Attivo come organista, pianista e clavicembalista, è stato invitato in diverse rassegne musicali internazionali esibendosi in tutta Europa ed U.S.A. Svolge attività di ricerca musicologica e pubblicistica ed è Ispettore Onorario per gli organi storici dell’Assessorato ai BB.CC.AA. della Regione Siciliana.
Е’ organista presso la cattedrale di Cefalù.
Insegna organo il Conservatorio “V. Bellini” di Caltanissetta ed è stato docente invitato di organo e clavicembalo presso il Conservatorio Rimski-Korsakov di San Pietroburgo (Russia), il Real Conservatorio Superiore di Musica di Madrid (Spagna), L’Accademia delle arti musicali di Vilnius (Lituania), la National University of California (USA) ed ha tenuto delle master class per le Accademia di Enghien ed Ath (Belgio). Ha inciso più di 20 CD per “La Bottega Discantica” di Milano, “Bongiovanni” di Bologna, Elegia di Torino, Da Vinci di Osaka.
Е’ presidente del centro studi organari Auditorium Pacis ed è direttore artistico del rassegna In Tempore Organi che si svolge nell’intero territorio dalla Regione Sicilia.
Redazione Web
Cristina Mosca Foto Edgardo Pocorobba (2022)Diego Cannizzaro Foto Edgardo Pocorobba (2024)
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Siamo immagine di Dio Santissima Trinità – Commento al Vangelo di domenica 15 giugno (di don Renzo Gamerro)
Foto tratta da Pixabay
La festa della Trinità ha una storia curiosa e interessante. Ai tempi di Carlo Magno, un monaco inglese di nome Alcuino (York 732-804) pensò di chiudere il tempo pasquale con una settimana di Messe votive di cui l’ultima (domenica dopo Pentecoste) in onore della Trinità. La celebrazione domenicale della Trinità si diffuse e seguì un suo cammino. Roma, per un certo tempo, si dimostrò poco favorevole a questa abitudine, ma dopo circa 500 anni, Papa Giovanni XXII (1316-1334), fissò la conclusione dell’ottava di Pentecoste con la festa della Trinità e, tale festa, fu estesa a tutta la Chiesa.
La Trinità, Dio Padre-Figlio-Spirito, è il Dio raccontato da Gesù di Nazareth. Egli frequentò la Sinagoga e crebbe nel rigido monoteismo ebraico. Col passare degli anni, nella preghiera, nella parola e nell’azione, Gesù visse e sperimentò un intenso rapporto d’amore con Dio, si sentì investito dalla benevolenza di un Padre Creatore, come Figlio suo. Nel suo camminare lungo le strade della Palestina, raccontò un Padre amoroso e provvidente, a cui rivolgeva la sua parola confidenziale e ne ascoltava la voce: “Sì Padre, perché così è piaciuto a te”. Contemporaneamente visse l’esperienza dell’azione misteriosa di Dio, la Ruah-Spirito di Dio che riempie di sé ogni cosa e suscita ogni vivente. Azione dello Spirito che passava nel gesto delle sue mani quando guariva malati o aiutava bisognosi. Questa azione-Ruah la raccontò spesso ai suoi come esperienza vissuta.
Nel momento del congedo, invitò i suoi a far discepoli tutte le genti nel nome del Padre raccontato e a battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (Mt. 28,16-20).
Il racconto di un Dio Padre che genera figli e agisce come Spirito vivificatore, è il racconto dell’esperienza di fede di Gesù, che ci racconta un Dio indicibile e non raffigurabile, in cui Gesù credette e noi crediamo. Gesù svela l’evento della “benedizione originale e originante” (Gen. 1,27-28): siamo fatti a immagine e benedetti. Ogni uomo è un intreccio di originarie relazioni. Dio opera il mondo anch’esso intreccio di relazioni.
Di fatto, ogni giorno, noi cristiani segniamo il nostro corpo, cioè il nostro essere e il nostro stare nella storia, con il segno della croce, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito. Nello stesso segno è fatto ogni atto di fede, la celebrazione della messa, il sacramento, l’inizio e la fine della nostra storia personale e, per tanti, l’umanissimo incontro dello stare a tavola. Il segno della croce è, per cristiani e non, la preghiera più diffusa e praticata.
La festa della Trinità celebra il nostro essere e il nostro stare nel mondo. Ciascuno di noi esiste e vive nel mondo come “figlio di…”, “fratello, sorella di …”.
L’uomo è immagine e icona di Dio Trinità.
Benedetto XVI nell’Angelus del 7 giugno 2007 dice: “la prova più forte che siamo fatti a immagine della Trinità è questa: solo l’amore ci rende felici, perché viviamo in relazione per amore e viviamo per essere amati”. E così Sant’Agostino: “Se vedi la carità attiva, vedi la Trinità”.
Occorre dignità per chi s’impegna nel sociale (di Cristina Terribili)
Andrea Mornioli, operatore sociale, e Gea Scancarello, giornalista, hanno recentemente pubblicato il libro dal titolo “Non facciamo del bene – Inchiesta sul lavoro sociale tra agire politico e funzione pubblica”. Nucleo di questo libro è la riflessione su come chi opera nel sociale debba raccogliere la sfida di essere forza “politica” capace di mettere al centro gli interessi delle persone e delle comunità. Il lavoro sociale, dicono gli autori, dovrebbe rifiutare la trappola delle politiche al ribasso che denigrano non solo il lavoratore ma anche le persone di cui ci si prende cura e dei servizi che si offrono.
Ma che cosa significa prendere posizione nella cooperazione sociale? E come assumersi la responsabilità di una progettazione capace di controvertire le politiche attuali?
La politica che stanzia fondi non sostiene sufficientemente i servizi alla persona, la cultura e la spesa sanitaria ed i bandi a cui dover rispondere per garantire i diversi servizi al cittadino registrano un sostegno economico esiguo che porta molti “attori sociali” ad accettare l’offerta economica pur di non perdere il posto di lavoro.
Come si fa ad invertire una rotta politica se non muovendosi tutti insieme? Se tutti non accettano di mettere a rischio le proprie garanzie? Dovrebbero scendere forse in piazza gli operatori sociali con tutte le famiglie di disabili con tutte le associazioni del terzo settore e le cooperative, con tutti i malati, con gli immigrati con tutti i volontari, con tutte le scuole, con tutte le agenzie culturali per dire che non risponderanno più a bandi e a proposte progettuali non dignitosi e che non partono da una valutazione dei bisogni reali e da una costruzione di una politica ampia sul welfare?
Abbiamo la cultura per generare un vortice tale da farci ascoltare anche da chi pensa che il “problema” non lo riguardi? A chi è capace di dire “poverino” a chi si trova in difficoltà ma non accetterebbe mai di sporcarsi le mani o di perdere un proprio privilegio a favore di un altro? La strada per cambiare quello che non funziona sembra esserci…
