Sarà quel Dio che ci farà dire: “Ecco il Signore viene”, il Dio rivelato che ha promesso, tornerà
AVVENTO - Cammino di conversione, di vigilante attesa, di gioiosa speranza, di operosa carità - Attendere non è solo “aspettare”, è già sperare e gioire per una cosa che sappiamo “bella” -
“Verrà di nuovo nello splendore della gloria, e ci chiamerà a possedere il regno promesso che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa” -
(elisabetta acide) – E con il nuovo anno liturgico, ci ritroviamo in Avvento. Un “tempo” che...
Avvento di solidarietà, per non dimenticare i tanti luoghi nel Mondo ove la Fede è un rischio
FELETTO - La Parrocchia sempre protagonista di attività in Aiuto alla Chiesa che Soffre - Quest'anno la vendita di prodotti artigianali della Terra Santa ha riscosso particolare adesione - Il Parroco Don Stefano Teisa, nell'omelia invita a vivere l'Avvento anche come risveglio dall’ubriachezza della superficialità e dal vano rincorrere le sciocchezze e le cose inutili.
Si è partiti il 17 novembre con la vendita del riso proposta dalla nostra Diocesi per sostenere i progetti missionari in Brasile, Tanzania e Guinea Bissau .
(gabriella franzino – edy guglielmetti) – Sono riprese, presso la parrocchiale di...
La partecipazione al Coro è anche occasione di crescita personale
SPARONE - Nella I domenica d'Avvento la Cantoria ha ricordato Santa Cecilia - Il gruppo è accompagnato dagli organisti e dai chitarristi - Ogni anno si rinnova l'invito ai ragazzi del catechismo affinchè vogliano anche partecipare a questa esperienza che ne amplierà, anche con l'apprendimento di uno strumento, gli orizzonti culturali -
Toccanti parole di ringraziamento per coloro che animano la Liturgia in parrocchia e nelle frazioni, da parte del Parroco Don Sergio Noascone -
(f.i. – b.s.) – Oggi, domenica 1 dicembre, prima Domenica d’Avvento, la cantoria parrocchiale di...
Giorni di fraternità, riflessione, programmi per il futuro
CASTELLAMONTE / BIELLA - La visita canonica di Sr. Margherita Moreno Blanco, Madre Generale delle Suore Missionarie Guadalupane di Orizaba - Occasione per conoscere meglio una Congregazione presente anche a Castellamonte ed a Biella - Ne parlano Don Angelo Bianchi, Mons. Roberto Farinella e le Consorelle - IN VIDEO per i nostri Lettori -
Hanno da poco festeggiato i 75 anni dalla fondazione della loro Congregazione, coraggiosamente istituita, nelle difficili condizioni del Messico martoriato dall'oppressione anticristiana, dalla Madre Maria Angelica Perez Miruelo
Hanno da poco festeggiato i 75 anni dalla fondazione della loro Congregazione, le Sorelle (le ascolteremo: hermanas) Missionarie Guadalupane di Orizaba. In quel 4 ottobre 1949, quando la Madre fondatrice Maria Angelica Perez...
Il sabato precedente la Festa della Presentazione di Gesù al Tempio
OROPA - Anche quest'anno si è vissuto il rito della pulizia della Sacra Effige della Madonna Nera - Tanti fedeli hanno accompagnato il lavoro degli addetti con preghiere e canti - Sul volto della Vergine e del Bambino non si è trovata polvere -
Invocazione di grande attualità: ”Noi togliamo la polvere dalla tua statua, tu toglila dalla nostra vita”.
(giancarlo guidetti) – Anche in questo 2024, come ogni anno, si rivive ad Oropa il rito della pulizia della sacra effige della Madonna Nera. L’appuntamento è per il sabato che precede la festa della Presentazione di Gesù...
All'interno il testo integrale dell'omelia di San Giovanni Paolo II nella Liturgia di beatificazione ed il documento sulla visita del Papa ad Oropa il 16 luglio 1989
PIER GIORGIO FRASSATI - «Gesù, nella santa comunione, mi fa visita ogni mattina» - Il 3 agosto 2025 Papa Francesco eleverà agli onori degli Altari il giovane testimone:“Il mio testamento – diceva, mostrando la corona del Rosario – lo porto sempre in tasca” -
L’uomo delle “Otto Beatitudini”, come lo definì San Giovanni Paolo II, il Beato piemontese Pier Giorgio Frassati, sarà elevato all’onore degli altari il 3 agosto 2025, nel corso del Giubileo dei giovani.
(elisa moro) – L’uomo delle “Otto Beatitudini”, come lo definì San Giovanni Paolo II, il...
Il 22 novembre in San Martino
VILLAREGGIA - Comunità in festa per Santa Cecilia - La Patrona della Musica ricordata nella Santa Messa presieduta dal Vescovo Mons. Edoardo Aldo Cerrato - Il Parroco Don Alberto Carlevato, che ha diretto la corale interparrocchiale, ha richiamato il valore di questo servizio che unisce anche i coristi di Mazzè e Tonengo - VIDEO CON TUTTI I CANTI E GALLERY DI 50 IMMAGINI
Come sempre presente l'Amministrazione comunale, quest'anno con la gradita novità del Presidente del Consiglio Comunale dei ragazzi, la giovanissima Sara Forloni -
(renato scotti) – Si è celebrata venerdì 22 novembre a Villareggia la festa in onore di Santa Cecilia, patrona della musica, degli strumentisti e dei cantanti. Come da bella e ormai consolidata tradizione, numerosi coristi...
Per la castagnata che ha allietato la giornata di bambini e ragazzi, un ospite d'eccezione, Mons. Edoardo Cerrato
CAREMA - Comunità viva, la Parrocchia propone momenti intensi di fede, spiritualità, vita in comune, sana ricreazione, animazione culturale e musicale - LA GALLERY
Poi il concerto della Corale, della Minibanda e della Banda Musicale del paese - La Celebrazione in onore di Santa Cecilia
Castagnata, concerto, Santa messa in onore di Santa Cecilia. In poco più di 20 giorni, dal 9...
La musica, strumento salvifico d’eccezione (di Lorenzo Iorfino)
Non mi capita spesso di lasciare argomenti in sospeso da una settimana all’altra. La volta scorsa...
Per saperne di piùBernardino Drovetti, ricercatore e collezionista in Egitto contribuì alla nascita del Museo di Torino (di Doriano Felletti)
Nacque a Barbania il 4 gennaio 1776 dal notaio Giorgio e da Anna Vittoria Vacca; a soli diciotto...
Per saperne di piùSe a Bruxelles (e Parigi e Berlino) si piange, a Roma non si ride
Nel momento più aspro dello scontro Tajani-Salvini la premier Meloni è salita al Quirinale...
Per saperne di piùEDITORIALE – Notre-Dame
Notre-Dame de Paris “risorge” e riapre le porte dopo l’incendio del 15 aprile 2019, che la...
Per saperne di piùEdizione 5 Dicembre 2024
ANNO CIV – N° 45 You need to be logged in to view the rest of the content. Si prega Log In. Non...
Per saperne di piùSTRADECITTAMETROTO – Interrotta per lavori la provinciale 74 a Chiaverano e Borgofranco d’Ivrea
Nei Comuni di Chiaverano e Borgofranco d’Ivrea, la strada provinciale 74 sarà chiusa per lavori di...
Per saperne di piùPRIMA CATEGORIA B – Risultati 13^ giornata
Banchette Colleretto-Pro Palazzolo 3-2 Borgolavezzaro-Junior Torrazza 3-4 Cigliano-Gaglianico 0-0...
Per saperne di piùPROMOZIONE GIRONE B – Risultati 13^ giornata
Barcanova-BSR Grugliasco 1-0 Cenisia-Carrara 2-3 Lesna Gold-Lucento 2-0 Rosta-Druentina 0-2...
Per saperne di piùPROMOZIONE GIRONE A – Risultati 13^ giornata
Ce.Ver.Sa.Ma Biella-Montanaro 1-0 Città di Cossato-Dufour Varallo 2-1 Fulgor Ronco Valdengo...
Per saperne di piùPAROLA DI DIO – Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria
Ger 33, 14-16 Dal libro del profeta Geremia. Ecco, verranno giorni – oràcolo del Signore...
Per saperne di più“La vostra liberazione è vicina”. Commento al Vangelo di domenica 1° dicembre
“Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina” (Lc.21, 28): un annuncio...
Per saperne di piùCHIVASSO – Il Gruppo Oftal partecipa al dolore di Mons. Stefano Bedello per la scomparsa della mamma
Si è spenta venerdì 29 novembre, Stefania Gaggion, 73 anni, mamma del vicario generale della...
Per saperne di piùSogni e segni (di Filippo Ciantia)
Da piccolo sognavo di diventare un muratore. In una delle mie più vecchie fotografie appaio...
Per saperne di piùDisturbi alimentari, emergenza da curare (di Cristina Terribili)
Riprendiamo da dove ci siamo lasciati la scorsa settimana, ovvero sulle pressioni sociali che...
Per saperne di piùVIABILITÀ – 1 milione di euro per l’allargamento della Provinciale 47 della Val Soana a Villanuova di Pont
Sono in fase di conclusione, grazie ad un investimento di 1 milione di euro da parte della Città...
Per saperne di piùSTRADECITTAMETROTO – Chiusa a Foglizzo la strada provinciale 82 di Montalenghe
A Sciolze, sono chiuse fino a venerdì 13 dicembre la Sp 98, dal km 2+400 al km 2+425, e la Sp...
Per saperne di piùCANAVESE – Gli appuntamenti del weekend
BORGIALLO – Festa patronale, avvio dei catechismi e restauri La comunità di Borgiallo si...
Per saperne di piùCANAVESE – Al cinema nel weekend
Cuorgnè, Cinema Margherita Dal 28 novembre al 2 dicembre OCEANIA 2 Orario: giovedì 21; venerdì...
Per saperne di piùL’amore secondo Kafka (di Graziella Cortese)
La camera di Kafka era spesso fredda. Il film tedesco narra le vicende dell’ultimo anno di...
Per saperne di piùI ricordi del bimbo ieri e i bambini di oggi (di Fabrizio Dassano)
Per lavoro, mi ritrovo ad avere a che fare con i bambini: a 62 anni quasi suonati, una quarantina...
Per saperne di piùASCOM – Nel 2025 il francobollo dei nocciolini di Chivasso
I Nocciolini di Chivasso, simbolo dell’eccellenza del territorio, saranno protagonisti di un...
Per saperne di piùSTRADECITTAMETROTO – Prorogata fino a venerdì 20 dicembre a Vidracco la chiusura della strada provinciale 61 di Issiglio
A Riva presso Chieri, sulla strada provinciale 121 di Arignano sarà sospesa la circolazione al km...
Per saperne di piùSTRADECITTAMETROTO – Chiusa per lavori fino al 6 dicembre la strada provinciale 47 a Pont Canavese
A Pont Canavese, la strada provinciale 47 della Val Soana sarà chiusa al traffico nei soli giorni...
Per saperne di piùLa Parrocchia guidata da Don Sergio Noascone si conferma punto di aggregazione autentica di un paese sempre unito e coeso
LOCANA - Nel giorno in cui la Chiesa celebra Cristo Re dell'Universo, la comunità fa memoria anche di Santa Cecilia e festeggia i Coscritti del 1954 - Notevole partecipazione di popolo alla S.Messa, momento centrale nella vita di una comunità sempre solidale -
Il Parroco non ha fatto mancare parole di elogio e gratitudine per la Corale, che anima con assiduità le Liturgia, dedicando anche tanto tempo alla preparazione dei canti -
(diac. elio blessent) – La solennità di Cristo Re dell’universo, a Locana, è stata...
ANDAR PER OSTERIE NELLA VALLE DI BROSSO, OGGI VALCHIUSELLA, TRA ANEDDOTI ED ECLETTICI PERSONAGGI
Le taverne di Meugliano e Vico degli anni ‘40 che già avevano la loro “Happy Hour” come oggi
Nora alla Pace, il Ducca al Ramo Verde, e poi De Mejo, Universo e la Corona Grossa
(di Andrea Tiloca)
In un passato non così remoto per noi “gente” del terzo millennio, esistevano un po’ ovunque le...
L'OPINIONE di MARIO BERARDI
Grillo contro Conte, PD in cerca d’autore, centro-destra in fibrillazione
I cicli della politica sono divenuti molto brevi: nel 2018 e nel 2019 (politiche ed europee)...
EDITORIALE
La vita non si compra. Mai
“Non siamo i padroni della vita, ma facciamo di tutto per accoglierla e difenderla. Mi piace...
Edizione 28 Novembre 2024
ANNO CIV – N° 44 You need to be logged in to view the rest of the content. Si prega Log In. Non...
IL TERRITORIO PUNTA SUL COMMERCIO - Nasce l’Associazione Commercianti di Caluso aderenti ad Ascom
A guidare il gruppo sarà il presidente Raffaele Suppo
Un nuovo capitolo si apre per il commercio di Caluso con la costituzione dell’Associazione...
Qui il rimando agli articoli e filmati precedenti per ripercorrere l'itinerario - Il testo integrale dell'Enciclica
DILEXIT NOS / 4 - Catechesi del Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato, sulla Lettera Enciclica di Papa Francesco - "Ella sapeva dialogare con le esperienze custodite meditandole nel suo cuore, dando loro tempo: rappresentandole e conservandole dentro per ricordare" - IL VIDEO
Nell’era dell’intelligenza artificiale, non possiamo dimenticare che per salvare l’umano sono necessari la poesia e l’amore.
Conclude – se è permesso così dire – “in bellezza” l’itinerario attraverso la “Dilexit nos” di Papa Francesco, il Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato, che affida l’ultimo tratto di strada – una strada che abbiamo...
Comunità Monastica dei Figli di Dio
VIGLIANO BIELLESE - Mariella e Carlo, nuovi Consacrati - La Liturgia presieduta da Padre Doroteo, presso il Monastero "Mater Misericordiae" - Presenti tanti Confratelli e Consorelle del Piemonte Occidentale -
Attualmente la consacrazione nella nostra Comunità ci aiuta a prendere coscienza della nostra vocazione battesimale
(mario zannini) – Domenica 24 novembre, nel giorno della festività liturgica di Cristo Re...
STRADECITTAMETROTO - Interruzioni per lavori sulle provinciali 66, 89, 103 e 590
In dettaglio le zone interessate dalle chiusure
A Castiglione Torinese la strada provinciale 590 della Val Cerrina è chiusa al km 5+830 nei giorni...
IVREA – “Credo la comunione dei Santi” – Catechesi sull’Avvento di Mons. Edoardo A. Cerrato
“Innalzo a Te, Signore, l’anima mia”.
Così prega la Chiesa fin dai primi passi di questo cammino che ci porterà al Natale.
Il Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato, affida al web la prima delle catechesi che ci accompagneranno lungo il Tempo d’Avvento.
Ma dobbiamo anche volgere lo sguardo al fine ultimo, lo scopo vero della nostra vita terrena: l’ingresso nella Casa del Padre, dove gusteremo in eterno la gioia piena della comunione con Dio e con i fratelli.
Un itinerario, questo d’Avvento, che si annuncia ricco di insegnamenti, che certamente ci aiuteranno a comprendere e, soprattutto, vivere meglio, il Mistero del Dio-con-noi.
Oggi il Presule ci conduce a meditare su una realtà che contempliamo nel Credo: “Credo la comunione dei Santi”.
Ma ora ascoltiamo la parola del Vescovo.
La musica, strumento salvifico d’eccezione (di Lorenzo Iorfino)
Non mi capita spesso di lasciare argomenti in sospeso da una settimana all’altra. La volta scorsa però il consueto spazio a disposizione mi ha permesso di sviluppare solo una delle due riflessioni che mi sono nate dopo aver visto lo spettacolo teatrale “XY” sulla scoperta di sé e sulla ricerca dell’equilibrio come segno di maturità. Dicevo già dell’assenza di Dio nelle battute degli attori, che rispecchiano una attitudine del pubblico ed in generale della gioventù. Aggiungevo che non è vera assenza, quanto piuttosto segno di un rifiuto ad affrontare il discorso, un affossamento nel silenzio dannoso e logorante.
C’è però un’altra dimensione che assume grande rilievo nello sceneggiato di Chiara Ferlito e Matteo D’Incoronato: la musica. Non mi riferisco solo alla colonna sonora: sarebbe banale. Nelle fasi adolescenziali della presa di coscienza di sé la musica accompagna con estrema confusione il protagonista, visto dai due emisferi del cervello interpretati dai due attori. Nel prepararsi per il suo primo appuntamento, la musica riflette il tumulto della mente: mille scelte, mille idee, un riflesso della necessità di trovare un equilibrio tra il caos dei desideri e la ricerca di sé. Ma quando il protagonista, il “campione”, cresce e si scontra con le difficoltà della vita, i fallimenti universitari, le delusioni affettive, il vuoto esistenziale, la musica viene spazzata via. La sua creatività si affievolisce, così come la sua speranza, travolto dalla grigiume che lo schiaccia.
Eppure, è proprio quando si tocca il punto più infimo che scatta qualcosa. Il vuoto incolmabile viene timidamente riempito da una melodia. Non importa quale sia il brano, né tanto meno il testo; ciò che conta è che, per la prima volta, il vuoto viene colmato da qualcosa di astratto, qualcosa che eleva. Non più atti carnali che non fanno altro che aumentare quel vuoto, ma una musica che solleva e ridà speranza. In quel momento il protagonista rialza lo sguardo e si apre per lui la strada per l’equilibrio interiore.
“Cose che succedono solo nei film (o a teatro)” direbbero alcuni, la maggior parte delle volte l’altalena torna giù e si ricomincia da capo. E di nuovo si è vuoti. Ma a me piace sempre vedere il bene nelle cose: voglio essere un uomo di speranza. Senza scordare che pure la musica porta a Dio: spesso, quando le parole non bastano, le note fanno il resto. Se però Dio sembra ancora lontano, le note senz’altro nobilitano lo spirito, sarà lì che l’anelito verso Dio echeggerà potente, come musica nel nostro cuore. Uno strumento salvifico d’eccezione.
Bernardino Drovetti, ricercatore e collezionista in Egitto contribuì alla nascita del Museo di Torino (di Doriano Felletti)
Nacque a Barbania il 4 gennaio 1776 dal notaio Giorgio e da Anna Vittoria Vacca; a soli diciotto anni si laureò in Legge presso la Regia Università di Torino. Nel giugno 1796 decise di arruolarsi come volontario nell’esercito francese. Seguì le truppe francesi in Lombardia e prese parte all’assedio di Mantova. Scalò le gerarchie militari e nell’agosto 1797 fu promosso a sottotenente della Legione Cisalpina.
Dal dicembre 1798 all’aprile 1799 fu segretario del Comitato di sicurezza generale durante il Governo provvisorio e, nello stesso anno, fu promosso capitano della Prima Mezza Brigata di linea Cisalpina. Alla caduta del Governo provvisorio, il Drovetti riparò in Francia; rientrò in patria nella primavera del 1800, durante la Campagna d’Italia al seguito dell’esercito Napoleonico, come capitano di Stato Maggiore de l’Armée de réserve e aiutante di campo del generale Gioacchino Murat.
Prese parte alla battaglia di Marengo del 4 giugno 1800 e fu ferito gravemente ad una mano. Ricostituita la Repubblica Cisalpina, nell’agosto dello stesso anno fu nominato capo squadrone nel Primo reggimento degli Ussari piemontesi. Nel febbraio del 1801 il generale Luigi Leonardo Colli, di cui era stato aiutante maggiore, lo fece nominare Capo di Stato Maggiore della Divisione Piemontese de l’Armée d’Italie; nell’ottobre del 1801, ottenne l’incarico di giudice presso il Tribunale Criminale speciale di Torino, ruolo che occupò fino al marzo 1803. Il 20 ottobre 1802, su segnalazione dei generali Colli e Murat, Napoleone lo nominò Sottocommissario alle relazioni commerciali ad Alessandria d’Egitto.
Nel maggio 1803, Drovetti sbarcò ad Alessandria e trovò un paese che, dopo la ritirata delle armate Napoleoniche, versava in una grave situazione politica ed economica. Al fine di colmare il vuoto di potere venutosi a creare, fu nominato governatore Mehmet Ali, un ufficiale dell’esercito ottomano.
Drovetti, nominato nel 1811 console generale, stabilì con Ali un rapporto di aiuto reciproco, al fine di estendere la sua autorità a tutte le province. Durante il governo di Mehmet Ali l’Egitto raggiunse la piena autonomia militare, politica e commerciale. Furono avviate importanti opere in campo agricolo, quali la costruzione di bacini, dighe e canali per favorire l’irrigazione dei terreni; fu introdotta la coltivazione del cotone; fu avviato l’allevamento delle pecore merinos, fornite dal Marchese Michele Benso, presidente della Società pastorale; fu posta la necessaria attenzione alla salute pubblica, attraverso programmi di vaccinazione contro il vaiolo, la costruzione dell’ospedale di Alessandria, la fondazione di una scuola di medicina; furono istituite scuole per la formazione dei giovani egiziani.
La permanenza in Egitto fece maturare in Drovetti l’interesse per la raccolta delle antichità locali; forte delle conoscenze scientifiche già acquisite dalla Commission des sciences et des arts durante la Campagna d’Egitto e che portò alla stesura della monumentale opera Description de l’Égypte, egli dedicò quasi dieci anni alla ricerca di reperti, avvalendosi della collaborazione dell’amico di vecchia data Antonio Lebolo, nativo di Castella-monte, e dei francesi Jean Jacques Rifaud e Joseph Rosignani. Nel 1811 Drovetti accompagnò nella valle del Nilo il generale Vincent Yves Boutin in una missione politico – archeologica.
Alla caduta di Napoleone perse l’incarico diplomatico, ma rimase in Egitto. Nel 1816 si spinse fino alla seconda cateratta del Nilo e visitò i templi della Nubia e Abu Simbel; a novembre, iniziò gli scavi nella zona di Tebe che durarono per circa quattro anni. A inizio 1819 partì per l’esplorazione delle oasi di Dakhla e di Kharga; nel marzo 1820 arrivò fino all’oasi di Siwa. Qui dedicò la sua attenzione anche alla classificazione delle specie botaniche.
Negli anni successivi, si dedicò agli scavi nel Basso Egitto, a Fayyum e a Tani. Drovetti, che nel 1821 fu nuovamente nominato console generale dal re Luigi XVIII, iniziò a collezionare reperti e a costituire una cospicua collezione che custodì all’interno di magazzini in territorio egiziano e, in seguito, a Livorno.
La notizia dell’esistenza della sua collezione solleticò l’interesse di Auguste De Forbin, direttore dei Musei Reali di Francia. Nel dicembre del 1819, Carlo Vidua, conte di Conzano, incontrò ad Alessandria il Drovetti e il 20 gennaio 1820 scrisse a Prospero Balbo, ministro degli interni del Regno di Sardegna, per proporre l’acquisizione della collezione “fatta da un piemontese” affinché “non finisca in un paese straniero ma in patria”.
Il Re Carlo Felice diede il suo assenso all’acquisto di 8234 pezzi di antichità egizie al prezzo di 400.000 lire. L’atto d’acquisto fu firmato il 29 dicembre 1823. I reperti presero la strada di Torino, trasportati fino a Genova via mare e poi su carri di artiglieria, e costituirono il primo nucleo del Museo Egizio, ospitato nell’edificio dell’antico Collegio dei Nobili, insieme ai reperti già acquisiti da Vitaliano Donati.
La collezione suscitò immediatamente l’interesse degli studiosi e Jean François Champollion, colui che decifrò i geroglifici e tradusse la Stele di Rosetta, soggiornò per nove mesi a Torino, a partire dal giugno del 1824, per approfondire i propri studi sui reperti ospitati nel museo, affermando che “la strada per Menfi e Tebe passa da Torino”.
Nel 1827, una raccolta di circa 4000 pezzi fu venduta al Museo del Louvre; una terza collezione fu venduta al Museo di Berlino nel 1836. Nell’agosto del 1828 Drovetti accolse la spedizione scientifica nell’alta valle del Nilo organizzata da Champollion e da Ippolito Rosellini.
Nel giugno del 1829 rientrò in patria per motivi di salute e soggiornò per lunghi periodi a Barbania. Morì a Torino il 9 marzo 1852.
Drovetti nel 1818 a Tebe insieme ai suoi collaboratoriLo statuario del Museo Egizio di Torino in un’immagine di inizio ‘900
Se a Bruxelles (e Parigi e Berlino) si piange, a Roma non si ride
Nel momento più aspro dello scontro Tajani-Salvini la premier Meloni è salita al Quirinale minacciando le elezioni anticipate; ha poi minimizzato parlando di coalizione coesa e provvedendo subito alla sostituzione del ministro Fitto (divenuto vice presidente Ue) con il capogruppo alla Camera di FdI Foti. Tutto risolto? Non proprio.
Permane anzitutto la diversa collocazione in Europa, perché la Lega ha votato contro l’esecutivo von der Leyen, nonostante la presenza del candidato della Meloni (Fitto, appunto); la premier ha incassato in silenzio la rottura di Salvini, dopo aver polemizzato con il Pd sulla “mancata difesa” del rappresentante italiano a Bruxelles; ma i Dem, a larga maggioranza, hanno votato sì all’Esecutivo von der Leyen, seguendo la linea europeista indicata da Mattarella.
Sulle riforme istituzionali è tutto fermo: i Berlusconiani e Fratelli d’Italia si fanno scudo della sentenza della Corte costituzionale per frenare sine die la legge (censurata) del leghista Calderoli; sulla giustizia Forza Italia sta bloccando il ministro Nordio mentre il “premierato elettivo” è sempre nel cassetto per scelta della stessa Meloni, timorosa dell’esito referendario.
Continua anche il braccio di ferro su alcune norme della “finanziaria 2025”, mentre cresce lo scontro sui contenuti con Cgil e Uil, che vantano il successo dello sciopero generale, prendendo le distanze dagli atti gravi di violenza compiuti da minoranze estremiste, vicine ai Centri sociali e alla protesta “pro Pal”. Landini chiede un cambio radicale della legge, con una svolta a favore dei ceti disagiati che crescono nella società iper-capitalista. Diversa la linea della Cisl, che vede nel programma di governo luci e ombre.
Il timore della Meloni è la paralisi dell’Esecutivo per gli scontri interni, mentre esplodono le questioni: dalle nuove guerre in Europa e Medio Oriente con il conflitto Siriano alla inquietante crisi industriale europea, in primis quella dell’automobile (da Wolkswagen a Stellantis). La minaccia di elezioni da un lato è un richiamo ai partner litigiosi (che smentiscono ogni giorno la narrazione del “governo coeso”), dall’altro è un tentativo di fuga in avanti per approfittare della crisi della coalizione di centro-sinistra, sempre più lacerata, dall’Europa ai rapporti tra i partiti dell’auspicato “campo largo”.
A Strasburgo è andato in scena, come nel centro-destra, il “libera tutti”: Verdi e Sinistra contro il nuovo governo, come Conte, particolarmente critico con i Dem. Questi, a loro volta, si sono divisi in tre schieramenti sugli aiuti a Kiev. Per decenni la politica estera è stata la discriminante delle alleanze italiane, dal conflitto De Gasperi-Togliatti alle intese Fanfani-Nenni sulla politica di distensione est-ovest negli anni di Papa Giovanni. Oggi Roma appare debole e divisa sullo scenario europeo con un quadro politico disarmante: all’opposizione Salvini, Conte, Bonelli, Fratojanni, in maggioranza Tajani e Schlein, con von der Leyen ma senza rompere con i “Patrioti” di Orban la premier. Il richiamo dei Padri fondatori della UE, da Spinelli a De Gasperi, sembra lontano, più vicino un “sovranismo” all’italiana, molto intriso di provincialismo.
Nel centro-sinistra continua poi la guerra devastante tra i Pentastellati, con Grillo che annuncia nuove iniziative contro il partito di Conte; la crisi preoccupa i Dem che si interrogano sulla tenuta dell’alleato: la stessa segreteria ha dichiarato che è prioritaria l’intesa programmatica e che non esiste un’alleanza a tutti i costi. Un aut-aut al M5S e alle sue continue polemiche; peraltro dall’Assemblea dei Riformisti Dem è emersa una richiesta di apertura all’area moderata del Paese, che non può essere sacrificata sull’altare del bipolarismo destra-sinistra. Si riparla dell’ipotesi di ricostruire una nuova Margherita (il partito di Rutelli e dei Popolari), considerando inadeguata la rappresentazione neo-centrista espressa da Renzi e Calenda, i due eterni litiganti.
Il dibattito politico italiano deve poi misurarsi con la fine in Europa dell’egemonia franco-tedesca: nella Parigi delle liberalismo macroniano siamo all’ingovernabilità, a Berlino si torna a votare per il fallimento dell’alleanza verdi-liberali-socialdemocratici, con il cancelliere Scholtz che non ha saputo reggere l’eredità impegnativa della Merkel, mostrando debolezze anche verso Putin e la sua aggressione a Kiev.
Senza una forte e coerente politica europeista come potrà Roma svolgere un ruolo positivo per uno sviluppo del Vecchio Continente nella linea della giustizia, della solidarietà, della “giusta pace” tra le nazioni in guerra?
EDITORIALE – Notre-Dame
Notre-Dame de Paris “risorge” e riapre le porte dopo l’incendio del 15 aprile 2019, che la distrusse parzialmente. La Cattedrale della capitale francese, nella Solennità dell’Immacolata Concezione, domenica 8 dicembre, ritroverà il suo ruolo di culto e di storia con la celebrazione solenne, davanti agli occhi del mondo, e con la presenza di oltre 170 vescovi, capi di Stato e altri dignitari. E una folla di fedeli che si prevede imponente.
L’arcivescovo di Parigi, al calar del sole di sabato 7, riaprirà solennemente le porte della Cattedrale gotica, tra le più famose al mondo, visitata ogni anno da 12 milioni di persone, per una lunga preghiera notturna. Domenica poi la consacrazione del nuovo altare maggiore, opera dell’artista Guillaume Bardet. E una serie di iniziative fino all’8 giugno 2025, festa di Pentecoste, per permettere ai più di “ritrovare” la loro Cattedrale.
Notre Dame è ritornata a Notre-Dame: il 15 novembre la statua della Vergine e del Bambino, miracolosamente scampata alle fiamme, aveva lasciato la chiesa di Saint-Germain-l’Auxerrois dove era stata conservata in questi cinque anni, per far ritorno nella Cattedrale. Alla solenne celebrazione di domenica seguirà un pranzo fraterno dove saranno accolte le persone in difficoltà seguite dalle organizzazioni caritative della diocesi di Parigi.
Notre-Dame “segno di fede” e non solo “scrigno” di arte, storia e cultura. La sua storia è legata a quella della Francia; costruita nel XII secolo, modificata nel XVIII, restaurata nel XIX, durante la Rivoluzione subisce volgari profanazioni: scampa alla demolizione perché, dicono gli storici, Robespierre volle evitare la rivolta dei cattolici. È risparmiata durante le due guerre mondiali.
Lo scrittore Paul Claudel, la notte di Natale del 1866, entra ateo a Notre-Dame e, al canto del “Magnificat”, esce convertito e cantore della fede in Gesù. Il 30 maggio 1980 a Giovanni Paolo II ispira la riflessione su Gesù “pietra angolare della storia umana”.
Il 22 agosto 1997 un milione di giovani partecipa alla XII Giornata mondiale della Gioventù con Papa Wojtyla. Nel settembre 2008 Benedetto XVI considera Notre-Dame un gioiello che fa percepire “l’incessante scambio che Dio ha voluto stabilire fra gli uomini e sé” ed elogia “gli architetti, i pittori, gli scultori, i musicisti che hanno dato il meglio di sé stessi”. Quelli di allora, e anche quelli di oggi che l’hanno riportata in vita.