Ketty Opoka decise di dedicarsi all’insegnamento. Gli anni di formazione come maestra le fornirono le basi per diventare educatrice e leader nella sua comunità e nel distretto di Kitgum, nel nord Uganda.
Professionalmente molto capace, Ketty divenne vice direttrice della scuola primaria di Kitgum. Nel 1972 si sposò con Justin Opoka: un’unione benedetta da sette figli, ma anche scossa da gravi difficoltà.
Negli anni ’80 l’Uganda si rivelò uno degli epicentri della pandemia di HIV/AIDS: detta Slim Disease, malattia del dimagrimento. Morte, paura, lutto, stigma, isolamento si diffusero quanto il virus.
Padre Pietro Tiboni, amico di Ketty Opoka da quando era stato parroco a Kitgum, si unì all’appello dei vescovi e del Governo, invitando ad affrontare la tremenda sfida. Occorreva farsi carico dei malati, accompagnarli nelle sofferenze e in una morte dignitosa e prendersi cura degli orfani.
“Siamo un gruppo di amici colpiti profondamente dall’AIDS, personalmente o attraverso parenti e amici. La nostra amicizia ci ha aiutato ad affrontare questa realtà e a scoprire al suo interno una libertà e una gioia mai provate prima. Per questo vogliamo condividere questa esperienza con tutti. Se vuoi puoi incontrarci al nostro ‘Meeting Point’ ogni venerdì pomeriggio, nella nuova ala dell’ospedale”. Con queste semplici parole Ketty, Elli, Giuliano, Carlo, George William, Stefano e padre Alfonso iniziarono un gruppo di ascolto ed accompagnamento che si chiamerà “Meeting Point” e si diffonderà nelle principali città del Paese.
Nella tradizione di tutte le culture ,la morte e la sofferenza sono vissute nella lamentazione e nella rassegnazione. Le persone ammalate, al contrario, accompagnate nella fede e nella carità, vivevano una gioia e un’energia (in corpi scheletrici e feriti) sorprendenti. Questa letizia creava stupore, curiosità e domande nella gente e nelle loro stesse famiglie.
Ketty, che ha guidato il “Meeting Point” di Kitgum, ha dato dignità e poi anche cura a migliaia di persone. Ci ha lasciati nel 2017 poche settimane prima della morte del suo amico Padre Pietro.
Un popolo grato ha voluto ricordare con una cerimonia religiosa, con canti e testimonianze queste grandi figure, la cui opera continua ancora oggi.
“Il giusto sarà ricordato per sempre” (Salmo 112)