(gmd) – Sabato 5 luglio si inizia, con il primo dei quattro appuntamenti, la seconda edizione di “Itinerari di arte, fede e cultura alpina in Valle Soana” per la scoperta delle sue chiese e dei suoi Santuari.
Grazie all’impegno dei tesorieri, dei volontari e del supporto dell’associazione culturale “Lo cher in Val Soana” sarà possibile effettuare visite guidate nei luoghi secondo il calendario proposto, sentendone raccontare la storia, le tradizioni e le devozioni.
Questo sabato si inizia con la chiesa parrocchiale di Valprato, dedicata a San Silverio e con il Santuario di Iornea, presentati da Cristina Foglietta, Luisella Nora e Ivonne Carla Vezzetti.
San Silverio, originario di Frosinone, fu eletto papa nel 536 d.C. e fu il terzo della storia ad abdicare.
Tuttavia la sua non fu una scelta, ma fu costretto da pressioni politiche, sotto l’influenza dell’imperatrice Teodora.
La sovrana infatti, a differenza del marito Giustiniano I, fedele all’ortodossia cattolica, appoggiava l’eresia monofisita, e costrinse Silverio alla rinuncia solo diciotto mesi dopo la sua elezione, a favore del suo candidato Vigilio.
Silverio, che non si piegò per rimanere coerente alla fede in Cristo e della Chiesa, finì i suoi giorni in prigione a Palmaria, morendo di stenti.
San Silverio viene ricordato e venerato soprattutto in Lazio e non si sa per quali vie la storia del suo esempio abbia trovato particolare devozione in terra Valsoanina fino alla dedicazione della chiesa parrocchiale.
Oltre alla storia affascinante del suo santo patrono nella chiesa si possono ammirare, tra le varie opere di rilievo, la bella pala seicentesca dietro l’altare maggiore con il Cristo Crocifisso e l’imponente struttura dell’altare maggiore stesso, con i monumentali quattro busti reliquari.
Il Santuario della Beata Vergine Immacolata in regione Iornea, di fondazione seicentesca, sorge, invece, a 1087 metri d’altitudine tra Ronco e Valprato e viene ricordato anche da Augusto Cavallari Murat per la ricercata forma architettonica che costituisce un unicum fra gli edifici campestri della zona.
L’invito è quindi per sabato 5 luglio dalle 16 per un pomeriggio che mira a offrire nuovi spunti interessanti, a scoprire e riscoprire l’amore per le nostre devozioni cristiane, per il territorio e le nostre valli montane.
I prossimi appuntamenti il 19 luglio a Campiglia e Chiesale, il 7 agosto a Pezzetto e Tressi per concludere il 23 agosto al Santuario del Crest e San Rocco.
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Collegata alla proposta di questa iniziativa, il 28 giugno scorso, è stata occasione anche per presentare l’adesione al progetto “Città e Cattedrali”, un piano di valorizzazione di luoghi di storia e arte sacra che coinvolge le Diocesi delle regioni Piemonte e Valle d’Aosta.
Grazie all’impegno dei volontari e, in particolare all’accurato lavoro di Antonella Ortalda e Bruna Fasana, è ora possibile trovare sul portale del sito
“Città e Cattedrali” la pagina dedicata al Santuario di San Besso – clicca qui –
raccontato meticolosamente nella sua storia e aggiornato dei recenti restauri, grazie al prezioso contributo delle due restauratrici Patrizia Gili e Ilenia Cidani, che ne hanno riportato alla luce la primigenia bellezza.
Dalla pagina è ora anche possibile avere informazioni sulle visite al Santuario.
Ad intervenire all’incontro anche il parroco di Ronco, Ingria e Valprato, don Gian Paolo Bretti, i tesorieri di alcuni edifici di culto della Valle, Cristina Foglietta per Valprato e Antonio Peretti per il Santuario di san Rocco e Elena Vittolo di Pont Canavese, ricordando la preziosa Pieve di Santa Maria in Doblazio.
Tutti insieme, con fierezza e determinazione per perpetuare l’importanza dell’identità e delle tradizioni di questa nostra bella Valle della Diocesi di Ivrea.
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