“Il fatto che Caritas mi abbia trovato un alloggio, contribuisca al pagamento di alcune spese fisse e offra al mio bimbo l’assistenza necessaria perché io possa finire gli studi è per me l’opportunità di scorgere un orizzonte più sereno e finalmente autonomo perché potrò presto lavorare”. È il riassunto in poche ma efficaci righe della chiacchierata con questa mamma di 22 anni di origini straniere, con un marito poco più grande di lei che si sta impegnando per imparare bene l’italiano e segue la formazione nel settore alimentare. Guardare ad un futuro di autonomia economica e sociale è ciò che rende grande il servizio della Caritas diocesana che pure beneficia dell’aiuto dell’8xmille alla Chiesa cattolica della Cei e che molto lavora in rete con gli altri servizi del territorio nello spirito della sinergia e della sussidiarietà. Già questa ottica di intervento d’urgenza, che però guarda allo sviluppo del futuro, fa ben sperare nel garantire processi di inclusione che andranno a buon fine.
Di interventi come questi Caritas diocesana ne fa parecchi, con persone diverse, nazionalità diverse, bisogni e fragilità diverse. E con soluzioni altrettanto diversificate. Diamo uno sguardo riepilogativo ad alcuni dati del 2024 che ci sono stati presentati e che bene riassumono il quadro dentro al quale Caritas diocesana si muove ed opera: il numero totale di famiglie assistite non aumenta, anzi, diminuisce leggermente (-5%) anche se aumentano sia in termini assoluti che percentuali i nuovi assistiti (+ 7%). Aumentano i nuclei assistiti italiani rispetto agli stranieri, sia in termini assoluti che percentuali. La suddivisione uomini/donne come capofamiglia resta invariata, sempre intorno al 50%, che comunque in una società ancora maschilista come la nostra può essere un segnale di come la condizione femminile sia la più disagiata, o di come nelle situazioni di difficoltà siano le donne a farsi carico del chiedere aiuto. Aumentano gli assistiti over 64 anni, mentre diminuiscono quelli al di sotto di quell’età, segno del progressivo impoverimento dei pensionati o comunque della popolazione anziana: nel 2021 erano il 12%, ora sono il 16%. Anche fra i beneficiari di Caritas diocesana si assiste all’impoverimento demografico nazionale: fra il 2021 e il 2024 la composizione media dei nuclei italiani è passata da 2,12 persone a 1,84, mentre per gli stranieri aumenta da 2,58 a 2,84. Le confessioni religiose dichiarate sono per la maggior parte cristiana (47% cattolici, 13% altri cristiani), e poi musulmani (16%). Fra le nazionalità dopo gli italiani sono numerosi i brasiliani, molto cresciuti negli ultimi anni, erano 19 nel 2021 e ora sono 168, seguiti dai marocchini e nigeriani. Per quanto riguarda gli interventi di assistenza, Caritas diocesana ci fa notare che a fronte di un totale di famiglie assistite che diminuisce del 5%, il numero di interventi continua ad aumentare.
Permane sempre in regime di emergenza, quella relativa alle abitazioni, dove tutti i beneficiari e le situazioni di criticità sono gestiti in collaborazione con il Consorzio sociale. Sono 8 le strutture in cui Caritas riesce a dare risposte – attualmente per una ventina di persone tra singoli e famiglie – che talvolta si protraggono nel tempo per evidenti necessità; da chi ha bisogno di ospitalità per poter seguire percorsi di formazione per il reinserimento lavorativo, a chi attende un posto in una RSA, da chi esce di prigione e attende un posto di lavoro, a chi segue delle cure di una certa consistenza, da chi ha uno sfratto esecutivo con bambini al seguito, a chi ha trovato riparo dalla violenza casalinga…
Ma Caritas è anche presente in questo periodo estivo con il suo braccio operativo dell’Associazione AGAPE. E lo fa con i fondi della Fondazione CRT che nell’ambito del Progetto “Il mio posto del mondo”, sostiene iniziative nel tempo extrascolastico destinate a migliorare le competenze sociali di bambini e ragazzi fornendo al contempo un supporto alle famiglie in situazione di fragilità, contribuendo al pagamento della retta settimanale dei Centri Estivi di questa estate. Attività che vogliono contrastare la povertà educativa favorendo la partecipazione ai centri estivi del territorio. Caritas è chiamata ad individuare i nuclei in carico a cui indirizzare gli aiuti e definire le priorità.
Caritas diocesana dice “Grazie” ai tanti volontari, tanti, ma mai sufficienti e da qui l’appello a farsi avanti per coprire gli innumerevoli servizi offerti per il vestiario, biancheria, coperte e piumoni, calzature, casalinghi, libri, giocattoli, oggettistica; per i servizi interni della Caritas (dormitorio maschile e femminile, famiglie ospiti, seconda accoglienza, Mensa, Caritas parrocchiali) e per quelli esterni (Associazione Volontari Penitenziari, Servizio Sociale Ospedaliero, Servizi Sociali del Territorio, Associazioni di accoglienza dei migranti).