Qualche mese fa abbiamo raccontato le avventure del sostituto procuratore Imma Tataranni, ormai famosissimo personaggio televisivo interpretato da una Vanessa Scalera in gran forma. Ma accanto a lei si muove un altro personaggio: sempre un passo indietro, sempre pronta a fornire una saggia parola e un po’ di consolazione: Diana De Santis, amica fin dai tempi della scuola.

A prestare il suo volto è Barbara Ronchi, attrice romana nata nel 1982 e formatasi all’Accademia Romana di Arte Drammatica: già vincitrice di numerosi premi, la Ronchi è oggi un volto promettente per il nuovo cinema giovane italiano. “Ai provini mi dicevano: non sei abbastanza bella”, così ha affermato in un’intervista a Vanity Fair, anche se la bellezza e la bravura dell’attrice sono sotto gli occhi di tutti.

Non in modo preponderante, certo. Il suo è un mondo sottovoce, vissuto con garbo. Nell’ultimo film di Leonardo di Costanzo, “Elisa”, però, le cose vanno in modo diverso. La protagonista del film della settimana è una donna che vive in carcere da dieci anni, condannata per aver ucciso la sorella maggiore e averne bruciato il cadavere.

Elisa dice di ricordare poco o niente del delitto e questa “rimozione” dell’accaduto la protegge, crea una sua zona di conforto. Finché giunge nel carcere il professor Alaoui, esperto criminologo, che sta compiendo alcune ricerche e sta intervistando per i suoi studi i comportamenti criminali dei detenuti.

Pone alcune domande anche ad Elisa Zanetti, poichè il professore è convinto che scavando nella psiche di chi ha commesso crimini si possano comprenderne le motivazioni, non per giustificare, ma per cercare una via d’uscita, una “redenzione”. Il regista Di Costanzo ha scelto qui di “pedinare” la sua attrice protagonista e di seguirla passo passo con la cinepresa.

Ha tratto la sua storia da una vicenda di cronaca e dal saggio di Ceretti e Natali “Io volevo ucciderla. Per una criminologia dell’incontro”.

Elisa

di Leonardo Di Costanzo
paese: Italia, Svizzera 2025
genere: drammatico
interpreti: Barbara Ronchi, Roschdy Zem,
Diego Ribon, Valeria Golino, Giorgio Montanini
durata: 1 ora e 45 minuti
giudizio: interessante-bello