(elisabetta acide) – Non poteva davvero mancare una rappresentazione per il Giubileo nella Parrocchia di S. Anna di Borgo Revel, frutto dei passi e dei cammini che da qualche anno la piccola, ma viva realtà comunitaria cerca di percorrere per vivere quel Sinodo che sta creando nuova consapevolezza e alla Chiesa.
Il sinodo dei “piccoli passi” e delle “piccole parrocchie”, che con tenacia, anche se ai confini della Diocesi, hanno recepito gli inviti del Santo Padre, dei Vescovi, di tanti cristiani in dialogo ed ascolto in cammino sinodale.
Piccola comunità, dunque, ma “creativa” e “volitiva”, che ha attraversato entusiasmi e scoraggiamenti, ma che vuole continuare a camminare, con quelli che ci sono, che ci sono stati, che ci saranno, che si sono allontanati…
La “Chiesa di “Emmaus”, quella della “corsa” di ritorno a Gerusalemme per un’altra strada… quella che cerca di camminare tra le pieghe del quotidiano, tra le trame della storia, tra gli orditi delle vite, per “tessere” spazi di “missione”.
La Chiesa dell’ “essenziale”, dell’ “essenza”: Cristo
La “Chiesa di Betania”, quella degli “amici di Gesù”, quella dell’ascolto e della Parola, quella della fraternità e della carità, dell’accoglienza e dei “rimproveri”…
La “Chiesa di Cana”: quella del qualsiasi cosa vi dica, fatela (cfr. Gv 2,11), quella che in questi anni ha cercato con fatica, ma anche con fiducia e speranza, di comprendere il senso del “fate quello che vi dirà” come cristiani in cammino comunitario, desiderosi di vivere il “noi” della parrocchia e non solo l’ “io”.
La Chiesa dei “cristiani in cammino”, di un “borgo” che apre mente e cuore al messaggio evangelico per provare a viverlo e farlo germogliare nella testimonianza.
E ancora una volta, il cammino di preghiera comunitaria, di condivisione, di testimonianza, raccoglie la “sfida” di un “musical” per raccontare il giubileo, ma anche le difficoltà di questo mondo in guerra, sommerso da violenza, dove ancora i piccoli non hanno pace, dove la “solitudine” attanaglia giovani, anziani…
Lo spettacolo è una “tappa” di un piano pastorale comunitario concordato con i membri del Consiglio Pastorale Parrocchiale, che prevede momenti di preghiera, incontri di formazione, approfondimenti sulla Parola… per dare “senso” al cammino, perché il Sinodo non sia solo una “parentesi”, ma sia vivere il “nome della Chiesa”, l’essere cristiani.
Sfondo della narrazione: 2024-2025: a Roma Papa Francesco indice il Giubileo della Speranza, proseguirà con da Papa Leone XIV.
In cielo il “Primo Papa” Pietro, accompagnato dalla donna Samaritana, è incuriosito dalla terra, dilaniata dalla guerra, da violenza, da sopraffazione…pare abbia smarrito il “senso del messaggio di Cristo”.
Da “lassù” hanno una visione retrospettiva del mondo… Eppure… che cosa non ha funzionato?
Il messaggio appariva chiaro…
E intanto in un piccolo paese, anche gli uomini si interrogano…
Si stava meglio “prima”?…
Che cosa faremo?
Che cosa sarà il futuro che oscilla tra mondo reale e mondo virtuale, tra violenza e guerre, tra la “legge del più forte” e il bisogno di certezze.
Ma il mondo vive una speranza:il Giubileo ci ricorda i passi, la liberazione, la vista ai ciechi, la libertà agli oppressi…
Per il mondo ancora la speranza è l’ “alba di un giorno nuovo”.
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