(gabriella franzino – edy guglielmetti) – Passo dopo passo sabato 11 ottobre, i felettesi, e con loro molti amici e conoscenti venuti dai paesi vicini, hanno raggiunto, chi a piedi, chi in auto e chi in bicicletta, il Santuario di Belmonte, Chiesa Giubilare, per compiere un atto di fede e per favorire un’esperienza comunitaria di crescita spirituale.

 

(al termine dell’articolo altre immagini in gallery e filmati)

In questo Anno Santo il cui tema è Pellegrini di Speranza e nel giubileo ordinario della nostra amatissima Madonna Assunta vissuto con profonda fede, il connubio tra Speranza e Fede risulta veramente indissolubile, interscambiabile e centrale per la vita cristiana.

Seguendo la vecchia strada acciottolata che da Valperga porta a Belmonte, i piloni dei 15 misteri del Rosario posizionati ad intervalli regolari sul lato a monte del tracciato, hanno scandito la camminata e le preghiere dei fedeli in un’affascinante connessione tra natura e spiritualità.

Tuttavia, come ha voluto sottolineare Padre Alessandro Codeluppi C.O. che ha celebrato la S. Messa al Santuario, il punto più alto del pellegrinaggio è stata proprio la partecipazione alla messa.

E commentando la 1° lettura (Gl 4,12-21) ha rimarcato come il profeta Gioele ci esorti a guardare la storia con la visione profetica di Dio:

Dovremo passare attraverso il dolore e la morte, ma la nostra sofferenza non diventerà disperazione perché l’uomo è già stato salvato con Cristo che si è fatto uomo. Un uomo a cui è tolta la paura della morte non avrà più paura di null’altro.”

 

Al termine della celebrazione, resa più solenne dalle note dell’organo – egregiamente alle tastiere e pedaliera il sig. Erik – con l’accompagnamento canoro di una parte della cantoria parrocchiale, il Padre ha impartito la benedizione e ci ha augurato di proseguire con fede e perseveranza nel nostro Pellegrinaggio di Speranza.

Dopo le foto di rito e con molta gioia nel cuore, i pellegrini sono ritornati per le stesse vie mentre un piccolo numero, memore di tempi passati, ha condiviso il cibo preparato a casa sulle panchine di pietra del Campass e ammirato ancora una volta lo splendido panorama che si gode dalla statua di bronzo di San Francesco posta sul punto più alto del Sacro Monte.

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