Sabato la liturgia fa memoria di Tutti Santi e domenica commemora i Fedeli Defunti. I testi della liturgia sono ricchi di spunti che si intrecciano sulle due feste; la santità non è per pochi eletti, ma è la vocazione di ogni cristiano e nessuno di coloro che il Padre ha affidato a Gesù andrà perduto; una promessa che tocca il cuore.
Gesù sale sul monte e ci consegna le beatitudini. Non sono regole impossibili, ma la via della vera felicità. Ogni beatitudine è un gradino verso il compimento del Regno che è già qui, ora. La santità si costruisce nelle piccole-grandi occasioni che abbiamo ogni giorno… l’occasione di perdonare, la scelta della verità anche se scomoda, le opere e parole di pace, la fame di giustizia…
Siamo nati per la beatitudine! Non quella effimera del mondo, ma quella esigente che ci spinge a costruire un mondo di carità e verità, una vita in comunione con Dio e con i fratelli. Questa è la rivoluzione dell’amore di Cristo. Questa è la santità che contagia. E come i Santi siamo chiamati a fidarci perché la vita non è un cammino verso la fine ma verso un incontro.
Gesù sceso dal cielo per compiere la volontà del Padre testimonia che non siamo abbandonati al caso o al destino, ma siamo custoditi da un amore che è più grande della morte. Ricordare i nostri cari non è solo piangere la loro assenza ma riconoscere che vivono in Dio. E i santi vivono già in Dio nella luce di Colui che risuscita nell’ultimo giorno. Vivere le beatitudini ci mette sulla strada della santità per illuminare il mondo.
Mt 5,1-12
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Gv 6,37-40
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».


