(gabriella franzino – edy guglielmetti) – Nel giorno della dedicazione della Basilica Lateranense, il Vangelo del 9 novembre ci parla della Chiesa come posto certo per incontrare Dio.
Accogliendo i fedeli per la S. Messa, il Parroco Don Stefano Teisa ci ha ricordato come l’edificio chiesa non sia solo un semplice luogo, uno spazio fisico, perché come tale è corruttibile, può ridursi a cumulo di macerie, ma sia il riflesso della bellezza divina in quanto Cristo, morto e risorto, è il vero Tempio.
E anche noi, se saremo uniti a Lui, diventeremo pietre vive di questo edificio spirituale.
Sempre nella Messa domenicale si è commemorata, a Feletto, la Festa del IV Novembre.
La folta rappresentanza dell’Amministrazione comunale con il Sindaco Maria Cristina Ferrero, della Polizia Locale e dell’Arma dei Carabinieri, delle Associazioni e dei Sodalizi cittadini, degli insegnanti e degli alunni della scuola primaria, ha reso onore anche con la partecipazione al rito religioso.

Il Parroco ha voluto ricordare in particolare tutti quei giovani ragazzi che, appena diciottenni, sul finire della I guerra mondiale, furono chiamati alle armi: i Ragazzi del ’99, giovanissime vite stroncate dalla barbarie della guerra.
In seguito, ricordando una nota canzone della Grande Guerra, La Leggenda del Piave, diventata simbolo della resistenza italiana e poi cantata tante e tante altre volte ancora, il Parroco si domandava che cosa avrebbe mormorato oggi, ai nostri giorni, il Piave: come allora avrebbe sicuramente sostenuto il diritto, la libertà e la giustizia, respingendo tutti coloro che non sono disposti ad accettare la civiltà democratica con la sua libertà e i diritti fondamentali delle persone.

Al termine della Liturgia, sul sagrato della chiesa, i Felettesi hanno potuto ammirare ed acquistare le decorazioni natalizie, i ricami sugli asciugamani, grembiuli, presine, gli oggetti realizzati con la tecnica del decoupage, i segnalibro e i biglietti d’auguri ad acquerello, le eleganti borsette ad uncinetto e molto altro, realizzati dalle volontarie per allestire l’annuale mercatino a favore del Sahel dove, per molti anni, il nostro concittadino e Vescovo Emerito di Pinerolo, Monsignor Piergiorgio Debernardi ha operato realizzando, tra le tante cose, la costruzione di numerosi pozzi.
I colori vivaci e gli allegri disegni della merce esposta, contrastavano con le tinte fosche che descrivono la tragica situazione in Burkina Faso dove molti cristiani vivono sotto la minaccia degli estremisti islamici: rapimenti, uccisioni, soprusi di ogni genere sono purtroppo molto frequenti.

Sostenere i fratelli cristiani perseguitati nel mondo deve diventare, per noi Occidentali, un dovere da assolvere innanzitutto con la preghiera e poi con gesti concreti, anche piccoli, ma fatti con il cuore.
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