(Ferdinando Zorzi)

Viviamo in tempi cupi – ma forse, in altre epoche, per motivi in parte diversi, avevano la stessa percezione – e ci sentiamo stanchi, preoccupati, disillusi. C’è la situazione internazionale, con conflitti sparsi in tutto il mondo che non accennano a placarsi; c’è la cronaca locale, con gli episodi di violenza continuamente rilanciati dai media; c’è la condizione della Chiesa che, almeno in Europa, assiste a una diminuzione inesorabile della Fede e della pratica religiosa. E poi ci sono i piccoli e grandi drammi personali e famigliari che attanagliano le nostre vite.

Di fronte a tutto questo siamo come smarriti e non sappiamo cosa fare; nei momenti bui, abbiamo l’impressione che il Signore assomigli un po’ al padrone di casa del racconto evangelico di questa domenica: è partito e non sappiamo quando ritornerà.

Nel passare attraverso quest’ultima sensazione, possiamo attingere diversi buoni segni dalle parole di Gesù: anzitutto, siamo consapevoli che Colui che è partito ritornerà, benché non sia dato di conoscere il momento. In secondo luogo, ha dato il potere ai suoi servi, che agiscono nel Suo Nome. Poi ha assegnato a ciascuno il suo compito, perciò nelle nostre fatiche quotidiane sappiamo bene di dover perseverare, ognuno nella sua specifica mansione e missione.

Infine, ha ordinato al portiere di vegliare (e preghiamo perché i nostri “portieri” lo facciamo al meglio) e allo stesso tempo ha indicato questo atteggiamento vigile come il migliore per tutti, in ogni tempo.

Nella prima domenica di Avvento e nel nuovo anno liturgico, abbiamo probabilmente più motivi di speranza che di disperazione.

Mc 13,33-37
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete
quando è il momento. È come un uomo, che è partito
dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere
ai suoi servi, a ciascuno il suo compito,
e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone
di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte
o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che,
giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».