Don Davide Rossetto, classe 1981, ordinato prete nel novembre del 2011, oltre ad essere parroco a San Giovanni di Castellamonte, a San Martino e a Perosa e non da molto anche al Sacro Cuore di Ivrea e Cappellano a Bellavista, è stato confermato dal nuovo vescovo di Ivrea monsignor Daniele Salera come direttore del servizio di Pastorale Giovanile e Vocazionale. Impegni che lo coinvolgono direttamente e che richiedono disponibilità di tempo, dedizione e capacità per il mondo dei giovani a cui si rivolge. L’attenzione ai giovani nella loro crescita umana e spirituale e nell’ambito della loro ricerca vocazionale alla vita consacrata piuttosto che al matrimonio, è una tra le priorità indicate anche dal vescovo diocesano fin dal giorno del suo ingresso e riprese nella recente sua prima lettera pastorale.
Don Davide, che cos’è il Servizio per la Pastorale Giovanile e Vocazionale?
È il caso di soffermarci dapprima sul termine “servizio” che pone l’Ufficio Pastorale nell’orizzonte giusto, nella logica evangelica, con un vivo senso di responsabilità, preposto al coordinamento e allo stimolo della pastorale giovanile e vocazionale nelle singole parrocchie.
Oltre che di servizio parliamo di coordinamento, allora…
Si. È un coordinamento, non una imposizione, che dall’esterno raggiunge le parrocchie e le varie strutture di pastorale giovanile. È piuttosto a partire da una esigenza interna che le diverse realtà strutturali sparse in diocesi sono chiamate a coordinarsi tra di loro. Esiste oggi nella nostra diocesi una realtà del mondo giovanile vivace, ampia e continua, tale da rendere necessario un maggiore coordinamento delle strutture e delle organizzazioni di pastorale giovanile e vocazionale.
La cura e l’accompagnamento si rivolge ai ragazzi dai 7 ai 13 anni, agli adolescenti dai 14 ai 18 e ai giovani fino ai 35 anni. Il Servizio per la Pastorale Giovanile e Vocazionale non è un’associazione e neppure un movimento, ma “è per definizione la cura della nostra Chiesa diocesana verso i giovani negli anni della loro formazione umana e spirituale”, spiega don Rossetto.
In questo quadro si inseriscono i due cammini inseriti nel calendario diocesano e che per tutto l’anno pastorale proporranno incontri ed iniziative per ragazzi e ragazze del post cresima e per quelli che dalla terza classe superiore arrivano fino ai 35 anni. Per i primi la proposta gira attorno al tema dello Spirito che viene in aiuto alla nostra debolezza affrontando quegli stati d’animo e situazioni a cui molto sono confrontati i ragazzi d’oggi; sono sbagliato, sono triste, sono confuso, sono debole e incredulo. 5 debolezze che incontrano i doni dello Spirito.
Il cammino vocazionale sarà invece un viaggio nel capitolo 9 del Vangelo di Giovanni che si concluderà dopo 8 incontri (uno al mese) con gli esercizi spirituali predicati dal Vescovo Daniele. È questo un esempio concreto di come il Servizio di Pastorale Giovanile e Vocazionale della nostra diocesi si pone in aiuto delle parrocchie e delle altre realtà presenti nel territorio per sostenere proposte e attività audaci ed intelligenti che renda i ragazzi e i giovani protagonisti nella Chiesa.
Una Chiesa che è presente ovunque, con sacerdoti e persone dedicate, ai quali offre il sostentamento grazie alla partecipazione di molti uomini e donne del popolo di Dio che aderiscono alla campagna “Uniti nel dono”.
In Italia ci sono oltre 31mila sacerdoti che si dedicano a tutti noi e alle nostre comunità e tengono vivo l’annuncio del Vangelo; dove ci sono testimoni credibili, la comunità cresce; testimoni del Vangelo, che ogni giorno portano aiuto e speranza, senza dimenticare nessuno, dedicandosi a tempo pieno ai luoghi in cui tutti noi possiamo sentirci accolti, far vivere le nostre passioni e mettere in luce i nostri talenti. Sostenere i sacerdoti è supportare tutte le nostre comunità che, grazie a loro, esistono.
Per saperne di più c’è il sito web ww.unitineldono.it


