Inizia lunedì 24 aprile, alle 20,30 al salone pluriuso di Alice Superiore, la terza edizione di “Polimorfa”, rassegna di arti performative diretta e organizzata dal Collettivo Biloura, in collaborazione con il Comune di Val di Chy e la Fondazione Piemonte dal Vivo nell’ambito del progetto Corto Circuito.

L’edizione 2023 è dedicata alla memoria di Vittorio Bestoso, da poco scomparso: un grande attore italiano, grande amico per moltissime persone e progetti in Valchiusella e Canavese, e colui che ha favorito la nascita di Collettivo Biloura.

Il tema di quest’anno è “Rivoluzioni”, intendendo così offrire uno spazio specifico alla capacità culturale del cambiamento nella sua forma più radicale e coraggiosa.

Una spinta al cambiamento che spesso nasce da situazioni forti, cariche di sofferenza, discriminazione, rabbia, ingiustizia, ma anche di speranza, creatività, potenza immaginativa e impegno.

Su questi temi lunedì 24 la rassegna si aprirà con “Rivoluzione”, performance partecipativa di Biloura Intercultural Arts Collective, frutto di una creazione collettiva con artiste e artisti internazionali e abitanti della Valchiusella, significativamente proposta in occasione della Festa della Liberazione, e del decimo compleanno di Biloura (che sarà festeggiato, dopo lo spettacolo, con un d.j. set di Tia).

Dieci anni fa in Valchiusella nasceva il Collettivo Biloura: una tribù di artiste e artisti internazionali planati in una piccola comunità che da subito li ha accolti con calore. Da allora Biloura si è espansa, ha girato il mondo facendo ritorno, sempre, nel porto sicuro della valle – dice il Collettivo –. Non potevamo che dedicare questa terza rassegna alle ‘Rivoluzioni’ poiché è questo che è stata per noi la nascita del collettivo: una radicale presa di posizione artistica e poetica che vogliamo condividere con il pubblico. Che siano politiche, sociali, esistenziali o poetiche, le rivoluzioni rappresentano momenti di discontinuità in cui è possibile immaginare mondi nuovi, disegnare traiettorie altre e impegnarsi per una società che non lasci indietro nessuno e nessuna. Quest’anno abbiamo invitato spettacoli di prosa, danza, teatro di figura e clownerie che possano stimolare una riflessione collettiva sull’urgenza di cambiare: che si tratti di sostenibilità ambientale, dei fatti di Genova 2001 o degli stereotipi agiti sui corpi delle donne, abbiamo il desiderio di provocare una detonazione poetica che ci riavvicini alla politica, alla cura del territorio, alla partecipazione attiva al benessere della comunità

Redazione Web