(Graziella Cortese)

Per ritornare al cinema italiano (che sta studiando un protocollo per tornare in vita e permettere riprese cinematografiche in sicurezza), possiamo volgere lo sguardo al passato e avvicinarci all’epoca del Neorealismo. Luchino Visconti ne dava una lettura molto personale: “Al cinema mi ha portato soprattutto l’impegno di raccontare storie di uomini vivi: di uomini vivi nelle cose, non le cose per se stesse”.

“Bellissima” è un film celebre, anche se non la sua opera migliore; ma parlando di discesa nei sentimenti e di umanità viva la protagonista è perfetta: Anna Magnani ci ha offerto qui uno dei suoi personaggi più belli, un ritratto di donna compiuto e vibrante.

Siamo a Roma, il dopoguerra è anche speranza di rinascita: alla radio qualcuno annuncia che il regista Blasetti sta cercando un’attrice bambina per un nuovo film. Maddalena Cecconi è una donna del popolo, sposata a Spartaco, un capomastro, ma coltiva sogni diversi per il futuro, e decide di portare la figlia Maria negli studi di Cinecittà nel tentativo di farla scritturare per la nuova pellicola. Anche Maddalena sperava in una carriera d’artista, un tempo, e quando si trova di fronte una folla di madri agguerrite, tenta qualsiasi espediente per il successo della sua bambina.

La piccola Maria si rivela però troppo timida e forse poco interessata ai progetti materni (Tina Apicella aveva all’epoca soltanto cinque anni), ma nonostante le sue reticenze Maddalena diventa un vero fulmine di guerra: cerca l’aiuto di un fotografo, iscrive la figlia a corsi di ballo e recitazione, si lascia ingannare da un lestofante, Alberto Annovazzi, che si spaccia per uomo di spettacolo con importanti conoscenze e riesce a carpirle 50 mila lire dell’epoca.

Il soggetto è nato da un’idea di Cesare Zavattini, ma ha subito diverse correzioni in corso d’opera, anche nel finale, che non citiamo. Vale la pena rivedere la descrizione di quell’umanità che Visconti stesso amava.

Bellissima
di Luchino Visconti
paese: Italia 1951
genere: drammatico
interpreti: Anna Magnani, Tina Apicella, Walter Chiari,
Gastone Renzelli, Arturo Bragaglia
durata: 1 ora e 53 minuti
giudizio: bello