(di Graziella Cortese)

L’opera prima dell’attrice e regista svizzera Lisa Brühlmannel contiene alcune caratteristiche innovative: la pellicola è diretta in modo intelligente e ha saputo mescolare bene generi differenti, come il fantasy, l’horror e il dramma sentimentale (benché appena accennati). Sebbene si tratti di un’operazione che oggi va di moda, la cinepresa si muove con una certa originalità.

La famiglia di Mia, che ha quindici anni, decide di trasferirsi a Zurigo. Le vacanze estive sono finite e la sensazione è che si debba intraprendere anche una nuova stagione della vita. Nuovi compagni di scuola, nuovi professori, nuovi incubi: la ragazza ha il primo ciclo mestruale e l’evento scatena in lei una drammatica non accettazione del corpo che sta cambiando.

Poi tutto diventa difficile e la realtà è brutale. Le amiche piuttosto disinibite la iniziano ai primi rapporti sessuali, al fumo e a qualche droga; Mia è affascinata da tutto questo, e nel contempo spaventata, si lega sempre di più alla migliore amica Gianna e litiga rovinosamente con la madre tanto da accusarla di essere un’estranea e di averla adottata.

Fin qui la complessa strada dell’adolescenza ripercorre sentieri comprensibili, ancorché tortuosi e intricati. Ma il fisico di Mia cambia “un po’ troppo”, sulle gambe compaiono segni bluastri, due dita dei piedi sembrano unirsi. Gli spettatori assistono inquieti alla sorprendente trasformazione finale.

Ecco la scelta di analizzare la stagione della gioventù con una metafora, combinando aspetti crudi della realtà e idee che hanno origine negli aspetti più profondi della mente umana: la paura atavica del corpo delle donne, la natura che prende il sopravvento, le ferite che non si rimarginano o i segreti che non si possono confessare. Temi pesanti: ma il pubblico è avvisato.

Blue my mind
Il segreto dei miei anni
di Lisa Brühlmann
paese: Svizzera 2017
genere: drammatico
interpreti: Luna Wedler, Zoë Pastelle Holthuizen, Regula Grauiwiller, Georg Scharegg
durata: 1 ora 37 minuti
giudizio: interessante