(Elisabetta Acide)Il Triduo pasquale a Borgo Revel si è aperto in Chiesa Parrocchiale giovedì 17 aprile 2025 alle ore 19 con la celebrazione della Santa Messa.

In chiesa i bambini del catechismo hanno preparato l’ “angolo della cena”, frutto del laboratorio di Pesach che le catechiste, lunedì 14 aprile, hanno condotto con loro.

Un seder di Pesach (con azzimi, erbe amare, charoset…) per ricordare la cena pasquale di Gesù con gli apostoli, l’ istituzione dell’ Eucaristia.

Già nella mattinata di giovedì una rappresentanza di fedeli della parrocchia di Sant’Anna si è recata in Cattedrale, ad Ivrea, per la celebrazione liturgica del Crisma, presieduta da S.E.R. Mons Daniele Salera, nel corso della quale, intorno al Vescovo, i sacerdoti della Diocesi eporediese, hanno rinnovato le promesse sacerdotali, e partecipato alla benedizione degli oli dei catecumeni, dei malati e del Crisma.
La celebrazione in Sant’Anna, presieduta dal Parroco don Valerio D’ Amico, è stata animata dai parrocchiani che prestano servizio come lettori e dal Gruppo dei cantori “Andar a Messa cantando”, ed ha raccolto la comunità parrocchiale in preghiera, per la celebrazione del memoriale del dono che Cristo ha fatto di Sé nel sacramento dell’Eucaristia.

La riflessione del Vangelo di san Giovanni, per voce del parroco, ha fatto risuonare nei presenti, il monito del “servizio”, come impegno della Chiesa, di ogni cristiano, nella Chiesa, sull’ esempio di Cristo.
E nel brano del Vangelo le parole diventano esempio:

Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi”.

Le parole del parroco hanno fatto risuonare l’ importanza degli “ultimi posti” nelle comunità, per essere “umili” , ma “grandi” nell’ amore e nel servizio.

Un servizio fatto di carità oltre le apparenze, per cercare non l’ approvazione degli uomini ma il giudizio di Dio.

L’ amore s-conveniente, che è cosi smisurato che cerca le miserie, le piccolezze, i lati oscuri… per trasformarli con la misericordia, per trasformarli con l’ Amore, perché “L’ amore è amare senza misura” (cit. S.Agostino).

L’ allestimento dell’ altare della reposizione è stato curato dai priori dell’ anno.

E la comunità è chiamata a riflettere sulla logica pasquale dell’Eucarestia: è nel momento in cui Gesù si consegna che crea la logica della comunione. Allo stesso modo, allora, ogni volta che celebriamo l’eucarestia come comunità, riviviamo nella esistenza, non solo liturgicamente, questa “consegna” che crea la comunità.

Centrati sul mistero della Passione sono stati gli appuntamenti della giornata del Venerdì Santo, 18 aprile, con la Via Crucis delle ore 15, animata dal gruppo lettori, il cui testo, preparato dalle catechiste, aveva come tema “la via della croce con i pellegrini di speranza”.

I fedeli hanno vissuto un momento di preghiera percorrendo le stazioni della Via Dolorosa, che oltre ai brani biblici del Vangelo di Luca, prevedeva alcune meditazioni per riflettere, nell’ anno giubilare, attraverso il pio esercizio della via crucis, sul cammino di ogni persona che “entra nel Mistero della croce e nella gioia della Risurrezione”.

Presieduta dal parroco, è stata una preghiera “in cammino”, attraverso i dipinti ottocenteschi delle stazioni della via crucis presenti nella Chiesa Parrocchiale, per richiamare la “presenza” nella storia e l’ impegno di essere cristiani gioiosi, testimoni di Cristo, fonte della speranza.
Durante la giornata, la comunità, è restata in preghiera presso il sepolcro, in particolare con la presenza degli iscritti alla Compagnia della Madonna, che hanno alternato la loro presenza in Chiesa per alcuni momenti di adorazione personale.

La celebrazione delle ore 19 è’ stata animata dal gruppo lettore e cantori, che hanno accompagnato la preghiera nella contemplazione ed adorazione della croce di Cristo sulla Croce.

I momenti della Liturgia della Parola, Adorazione della Santa Croce e Santa Comunione, hanno aiutato i fedeli a ripercorrere sulle parole del profeta Zaccaria:

«Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto» (Gv 19,37) il sacrificio di Cristo.

La lettura del racconto della Passione secondo Giovanni ha consentito, con le sollecitazioni del parroco, una meditazione sulla grandezza della croce di Cristo, rivelazione di tutta la pienezza di Dio.
Don Valerio ha ricordato il “docile abbandono al Mistero” che diventa silenzio, come quello di Giovanni e Maria sotto la croce. “Nel buio del Calvario”, ricorda il parroco “si accendono alcune luci: sono la presenza e l’azione di Giuseppe di Arimatea e Nicodemo. Allo stesso modo, anche noi, possiamo accendere le luci dei piccoli gesti fatti. Con il cuore”.E Il Sabato Santo è stato il giorno del “riposo di Cristo nel sepolcro”, del silenzio e dell’ attesa, la comunità, unendosi spiritualmente a Maria, madre della Chiesa, donna in silenzio sotto la croce ha dedicato alcuni momenti di preghiera davanti alla croce, esposta sull’altare della Chiesa Parrocchiale dedicata a S. Anna. Il giorno dello “smarrimento dei discepoli” e del “dolore e del pianto in preghiera di Maria”, è diventato per la comunità, il silenzio operoso dei cristiani che sanno attendere nella speranza della Risurrezione.

Dopo la preghiera è stato il tempo delle pulizie della Chiesa Parrocchiale, vissute con spirito di servizio e della preparazione e allestimento della Chiesa per la solenne celebrazione, della sistemazione del giardino per il rito del fuoco e della cura per la liturgia.

Alle 18ha preso avvio la solenne Veglia pasquale, definita “madre di tutte le veglie” (S. Agostino, Sermo 219), preparata con attenzione ed accuratezza dalla comunità ed in particolare dal coordinamento del gruppo lettori della parrocchia.

Ad ogni momento è stato particolarmente curato per sottolineare l’importanza e vivere la celebrazione a livello comunitario: l’ avvio con il lucernario si è svolto nell’ orto biblico, per concludersi in Chiesa Parrocchiale.Il canto del Preconio “Exúltet” è risuonato come annuncio della fede in Gesù risorto da morte, “sintesi” dell’intera celebrazione in un alternarsi di canto e letture.

La Liturgia della Parola, condotta dal gruppo lettori, ha consentito, grazie all’ alternarsi di voci e canti, solisti e coro, una preghiera comunitaria in comunione. Il gruppo “Andar a Messa cantando”, ha curato le melodie sacre adatte alla celebrazione, per favorire una partecipazione corale.
Il triduo è stata occasione ricca di preghiera, che ha offerto alla comunità parrocchiale “nuova forza” per ripartire da Cristo risorto compagno e meta del pellegrinaggio di ogni credente.Alle 9 di domenica 20 aprile, si è celebrata la S Messa solenne del giorno della Domenica di Pasqua di Risurrezione: ancora la Comunità riunita per la Pasqua settimanale, perché dal Cenacolo occorre ripartire rinnovati dalla luce di Cristo.

Facciamo nostre, come comunità parrocchiale, le parole di Mons Daniele Salera della sua lettera alla Diocesi in occasione della Pasqua 2025:

Diciamolo in questa Pasqua, anzitutto a noi stessi, ad ogni nostra speranza delusa, ad ogni nostra tristezza e apatia: “Cristo re eterno ha vinto le tenebre del mondo” e mentre lo professiamo, sentiamo che questa vittoria ora è donata e garantita a noi, sentiamo la gioia di essere stati battezzati in Lui, ed in Lui sappiamo di essere vittoriosi.”
E su queste parole, “radichiamoci” come comunità in Cristo per camminare insieme.

La comunità parrocchiale non è soltanto lo spazio storico, geografico ed esistenziale, in cui viviamo il nostro personale cammino come cristiani, diventa “sacramento” nel vivere insieme, il Vangelo.

Solo vivendo nelle nostre relazioni interpersonali nella comunità parrocchiale una logica pasquale, noi diventiamo capaci di dare vita a comunità davvero evangeliche.

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