(elisabetta acide) – Di recente nomina, il Consiglio Pastorale Parrocchiale della Parrocchia di Borgo Revel, lavora già alacremente, sotto la guida del parroco don Valerio D’Amico, che ha avviato un percorso di consultazione e di riflessione per creare momenti di discernimento idonei a consentire la creazione di un piano pastorale per la comunità, attento al riconoscimento ed alla valorizzazione dei carismi di tutti.

Le prime tre sedute hanno già prodotto importanti “novità” che vedranno la realizzazione nei prossimi mesi e che riflettono il percorso del cammino sinodale di questi anni, ma anche il desiderio di rinnovamento in una conversione pastorale rispettosa delle esigenze della comunità che celebra, amministra i sacramenti, agisce e vive nel territorio, patisce le sue angosce e le sue difficoltà, vive le sue ansie, testimonia e celebra, serve e promuove la carità.

Con un lavoro sinergico i sette membri del CPP, si sono “interrogati” sulla ricomprensione del senso del Battesimo, dell’Eucaristia, della propria vita di fede comunitaria, del senso di appartenenza e lo hanno fatto con molta “oggettività” e chiarezza, partendo dal “recente passato”, senza nascondersi reciprocamente difficoltà e momenti di fatica ed incertezza, ma con la lucidità che deriva dal desiderio di essere cristiani che vogliono vivere la propria fede, non da soli, ma con il noi parrocchiale, intorno all’Uno: Cristo.

Guidati dal parroco, in questi due mesi dall’ insediamento, hanno condotto analisi e riflessioni, anche con un “occhio” particolare alla vita comunitaria ed un “orecchio” alle domande provenienti dal territorio, dai “vicini” e dai “lontani” per creare nella comunità sempre più condizioni che possano consentire ad “ogni anima”, anche con vie diverse, di raggiungere Dio, non solo con un cammino personale, ma nella bellezza e ricchezza della vita comunitaria.

Riflessioni al “passato”, ma per “guardare” al futuro, per quel “camminare insieme” che costituisce la vita stessa della Chiesa, nell’umile ascolto del “soffio dello Spirito” che parla alla Chiesa, alla parrocchia, anche se piccola e ai margini della Diocesi.

E proprio nella coscienza dell’importanza della comunione ecclesiale che si sono profilate le prime proposte, che troveranno la loro realizzazione nei prossimi mesi.

Proprio a partire dalla convinzione che la comunione ecclesiale si manifesta attraverso la partecipazione ai sacramenti come l’Eucarestia che rafforza il legame con Cristo e con gli altri membri riconosciuti come fratelli, che la scelta è quella di vivere la comunità come comunione, come “festa” di condivisione e di fraternità.

La prima occasione è offerta dalla festa di S. Anna del 26 luglio.

Tradizionalmente la comunità festeggia ad agosto i santi patroni (S. Anna e S. Rocco), in una patronale che prevede momenti religiosi e momenti di socialità.

Per quest’anno, su proposta del parroco, si inaugura una tradizione che vedrà l’unione della tradizionale “festa degli anziani”, (particolarmente sentita nella frazione con i festeggiamenti dedicati agli ottantenni, di solito organizzata per il 2 giugno e sempre molto apprezzata, grazie anche all’impegno dei diversi volontari che ne hanno sempre curato la realizzazione con dedizione) coincidere con la festa della santa patrona Anna che, dal 2021, per volere di Papa Francesco è stata indicata con il marito Gioacchino “patrona dei nonni”.

Una occasione davvero particolare che, dunque, vedrà sabato 26 luglio (la festa dei nonni è stata indicata dal Papa alla quarta domenica del mese di luglio in prossimità proprio della celebrazione della festa dei Santi Gioacchino e Anna, genitori di Maria, la cui memoria cade il 26 luglio) convergere la comunità nella festa “Dei nostri Santi e dei nostri Grandi” nella logica che nel dialetto piemontese i “Grandi” sono proprio gli anziani della famiglia o della comunità, i nonni, gli antenati, che saranno allora ricordati in comunità come segno di speranza e saggezza non solo per ogni famiglia, ma per la comunità parrocchiale.

E il tema della gioia e della condivisione sarà proprio la “logica della comunità” che vuole, nella semplicità della vita parrocchiale, vivere insieme una giornata “di comunità”.

Il programma prevede la partecipazione di tutti i membri della comunità che vivono e collaborano con i diversi servizi e ministeri nella comunità, giorno nel quale tutti sono corresponsabili della “buona riuscita” nell’ottica della festa in senso autenticamente cristiano, dove si “cessa ogni lavoro” per fare spazio a momenti di vita spirituale, familiare e sociale.

S’inizia con il ritrovo alle ore 17 per momenti comunitari e di condivisione, dove grandi piccoli, anziani, nonni, famiglie, adulti, giovani, meno giovani, diversamente giovani… si ritrovano insieme per essere noi comunitario; alle ore 19.00 sarà celebrata la santa Messa nella Chiesa Parrocchiale con la partecipazione attiva di tutti i gruppi parrocchiali che cureranno insieme la celebrazione e si raduneranno intorno all’altare e proseguirà in oratorio con la condivisione per una cena  collaborativa di “scambio, mangio, condivido”.

Durante la giornata saranno consegnate le consuete pergamene agli ottantenni e ottantunenni ( lo scorso anno la festa non ha avuto luogo); un “riconoscimento” a loro da parte della comunità per il “bagaglio” di saggezza, per la ricchezza della presenza e l’esempio, per l’impegno, ma anche la speranza che viene da loro e che deve animare la comunità tutta in tutte le sue azioni.

La comunità che si riunisce e che “unisce” anche nel nome della santa Patrona, è il primo “segno” dell’impegno del cammino che la comunità si appresta a percorrere e la  “sfida” a cui il CPP ha risposto con impegno, per  provare ad essere uomini e donne di cammino.

Semplicità allora sarà la “parola” che accompagnerà l’esperienza di questa festa “nuova”, vissuta come momento per “essere comunità”, ma soprattutto per “esserci”, ognuno con le proprie caratteristiche, nella comunità.

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Ma la comunità, sempre viva e creativa, ha anche in serbo un nuovo “musical”, sulla scia dell’esperienza dello scorso anno, preparato da qualche mese, andrà in scena il 21 settembre alle ore 20.45, per “avviare” proprio il nuovo anno ed inaugurare il Nuovo Piano Pastorale.

Occasione per percorrere un cammino nella riflessione dell’ “umano” presente nel Vangelo, lo spettacolo dal titolo “Giubileo Experience Show – strada facendo verso la speranza”, vuole essere un “percorso” tra storia e memoria, tra messaggio e orizzonte di speranza per la vita dei credenti e del mondo.

Un racconto in musica e parole che parla di vita, di dolore, di parole, di segni, di cielo e di terra…

Quello che maggiorente conta, in realtà, sono le persone, coloro che con impegno, ogni settimana, da mesi, provano a “stare” insieme, ad “esserci”, a “condividere” incontri per una “palestra di fraternità”.

I muscoli non sono ancora così “tonici”, ma si stanno allenando ad una partecipazione insieme, anche se da provenienze ed esperienze diverse, ma lì, in parrocchia, a parlare di “giubileo”, come quel corno che suona e che richiama alla libertà ed alla responsabilità.

La comunità di Borgo Revel allora non avrà “posti riservati”, non avrà “spettatori”, “protagonisti” o “osservatori”, avrà persone che potranno tutte, “attingere acqua” da un pozzo in Samaria, e se qualcuno non avrà una brocca, qualcun altro la presterà, e se qualcuno non avrà un secchio o la corda per calarlo nel pozzo, qualcuno lo farà per lui, e se qualcuno avrà sete, troverà acqua… quella che “toglierà la sete”.

Programma “ambizioso”, ma forse possibile, perché la “forza” della parrocchia sta proprio in quel “lex suprema Ecclesiae salus animarum est”, in quell’ “Uno” centro che dà senso al noi.

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