Dalla “Transiturus” la tradizione continua a Borgo Revel con fede e devozione

Corpus Domini: una festa con tradizioni importanti, una festa che sottolinea la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia.
La comunità di Borgo Revel ha celebrato con la santa Messa solenne domenica 19 seguita dalla processione per le Vie del Borgo, in preghiera, accompagnando con canti i passi del cammino.

Accanto al parroco don Valerio i bambini che hanno ricevuto proprio in quest’ anno la prima Comunione.
Con il Corpus Domini infatti si onora uno dei grandi misteri della fede della religione cristiana: la presenza del corpo di Cristo nell’ostia consacrata, proprio per questo motivo viene anche chiamata “solennità del Santissimo Corpo e del Sangue di Gesù”.
Con questa festa si fa esplicito richiamo alla cena del Giovedì Santo, quando Gesù istituì l’eucarestia alla presenza degli apostoli e, per la prima volta, trasformò il pane nel suo corpo.

La prima ufficiale celebrazione del Corpus Domini, risale al 1247 a Liegi, in Belgio, grazie all’intercessione della Beata Giuliana di Retine e successivamente, papa Urbano IV, con bolla Transiturus dell’11 agosto 1264, estese la solennità a tutta la Chiesa.
In occasione della solennità del Corpus Domini, dopo la celebrazione della Messa, si porta in processione, racchiusa in un ostensorio sottostante un baldacchino, un’ostia consacrata ed esposta alla pubblica adorazione: viene adorato Gesù vivo e vero, presente nel Santissimo Sacramento.
Oggi come da secoli , i fedeli a Borgo Revel come in tutte le chiese cristiane legate alle tradizioni, hanno pavesato con drappi rossi il percorso e lungo la via percorsa dalla processione sono stati posizionati fiori e sparsi petali, mentre l’ostensorio veniva portato in cammino.
Don Valerio nell’ omelia ricorda che la salvezza è per il mondo intero: la processione per le vie vuole essere proprio questo “ passaggio” dell’ Eucarestia tra la vita quotidiana , per ricordarci che Lui ha scelto di Essere con noi .
La festa organizzata, partecipata e preparata dalla fattiva collaborazione di tutti i gruppi parrocchiali, è ancora una volta esempio di cammino di comunione sinodale che la Parrocchia sta vivendo intorno al proprio parroco.

(Elisabetta)