(elisabetta acide) – La sera del 31 ottobre alle ore 20,30 è stata caratterizzata, nella Parrocchia “S. Anna” di Borgo Revel , dalla preghiera della comunità’ nella “veglia dei Santi” per aiutare a capire e a entrare nell’esperienza della santità cristiana.
Nel concreto, la Notte dei santi si configura come un cammino “fisico” e di meditazione e di preghiera dei “Pellegrini di luce e di speranza”.
Partiti dal cortile della Chiesa Parrocchiale davanti ad un fuoco acceso, con il Parroco Don Valerio D’Amico, i fedeli della comunità, hanno proclamato la lode a Cristo, “luce del Mondo” che illumina e rischiara le tenebre e “guida” tutti i battezzati sulla strada della santità.
Le fiamme delle fiaccole, accese davanti alla grotta della Madonna, hanno fatto risuonare le invocazioni a Maria, modello di santità e Regina di tutti i Santi.
Una “veglia” che vuole “ridestare” la coscienza ecclesiale dei battezzati, per aiutarli a capire e a entrare nell’esperienza della santità cristiana come impegno ed esperienza concreta, cammino e speranza di ogni credente.
Rimettere la luce di Cristo al centro del 31 ottobre perchè questa notte diventi una veglia di preghiera in attesa della festa di Ognissanti.
Non è la semplificazione di una “alternativa” ecclesiale o “opposizione” di ciò e che considerata festa con tradizioni, culture e abitudini diverse, la situazione è complessa e forse non è neppure “necessario” in alcuni contesti dare “spiegazioni”.
Se anche volgiamo caratterizzare con un inglesismo la “veglia” che precede la festa di Ognissanti (tutti i santi) possiamo anche usare la parola Halloween .
Per i cristiani “hallows” significa “santi” e “All hallows eve”, dal quale deriva il nome di “Halloween”, è proprio la notte che precede, dunque di attesa in preghiera, di ciò che è la gioia del “cammino”, della chiamata a cui Dio conduce, anche attraverso i santi.
Una veglia , allora che vuole essere una festa di speranza, proprio nell’ anno giubilare dei “pellegrini di speranza” degli uomini e donne “incamminati” su quella via “tracciata” ; veglia di chi crede e spera in Cristo.
Il testo della veglia, preparato dal gruppo liturgico della parrocchia, ha sottolineato connotazioni e riflessioni quella “chiamata” di tutti alla “vocazione piena” di ciascuno, alla realizzazione umana e cristiana , alla gioia piena e alla felicità.
Ogni tanto, sempre affannati dalle troppe incombenze e preoccupazioni, ci dimentichiamo che Dio ci vuole “felici”, il cristiano è l’ uomo della gioia, e’ l’ uomo e la donna della “santità”.
Allora quei passi, quelle invocazioni, quei canti, quelle preghiere, in semplicità , che la comunità ha rivolto a Dio sono il richiamo alle parole di Papa Francesco , che invitava a vivere la vocazione battesimale con amore e gioia, nell’ offerta personale dei propri passi.
Le voci in Chiesa Parrocchiale, rischiarata da quelle candele accese alla Grotta mariana in cortile parrocchiale, hanno il ricordo del sì di Maria modello di santità.
Sono le voci della comunità di ciascuno che porta la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova.
Le parole di avvio della veglia sono state proprio quelle di San Giovanni Paolo II “ la santità e’ sempre giovane”; e’ vero forse i giovani erano “assenti “ dalla veglia, ma erano “presenti” nelle preghiere e nei pensieri di chi ha pregato per loro: mamme, papà , nonne e nonni, zii, insegnati, pensionati, impiegati, casalinghe…tutti con quell’ eccomi che è risuonato più volte nelle invocazioni delle preghiere di intercessione.
La comunità “chiamata” , in preghiera sulla via della santità, che ricorda giovani e bambini, che affida al Signore ogni “vocazione” di ogni vita e di ogni chiamata.
E il canto conclusivo “camminando sulla strada…” e’ l’ impegno di tutti i presenti: percorrere la strada per “ritrovarci”, per “ non smarrirci” per accompagnare e farci accompagnare” in quella “eterna giovinezza di Dio”( san Giovanni Paolo II).
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