(elisabetta acide) – Annunciata nel Piano Pastorale Parrocchiale, la “preghiera al tramonto”, è stato un appuntamento  comunitario atteso, che ha coinvolto giovani, bambini, anziani e la comunità che ha voluto “essere presente”.

Preghiera di Cristo in noi e preghiera della Chiesa: “dialogo” con Dio.

Il cammino parrocchiale riparte dalla riscoperta dei “gesti della preghiera” e dei “gesti liturgici” con la comunità per “riscoprire” la bellezza della preghiera ecclesiale, la sua “forza”, per comprenderne la struttura, i testi, la bellezza e farne “esperienza nello Spirito”.

Una preghiera che ha avuto come “sfondo” il giardino biblico (nato qualche anno fa in parrocchia), il cortile parrocchiale e il padiglione delle attività parrocchiali.

Un “cammino” in preghiera ed un “itinerario” che dovrebbe essere vissuto come “protagonisti” di quella Chiesa in cammino che accompagna la vita ecclesiale.

Dal “segno della croce”, al “riconoscimento” dell’appartenenza alla comunità, ciascuno con i propri nomi, con le proprie individualità, con le proprie attese, con i propri pensieri, desideri e preoccupazioni, ma “insieme”.

La “logica” condivisa dal parroco, don Valerio D’Amico e i componenti del Consiglio Pastorale Parrocchiale, che hanno insieme preparato questo momento per la comunità, è stata proprio questa: dall’abitudine del “pregare in solitudine” alla  dimensione della preghiera “condivisa.”

Oltre ai gesti ed ai segni, anche lo “spazio”: il cerchio ha fatto da sfondo alla preghiera; nel cerchio tutti sono “rappresentati”, tutti si guardano, tutti sono vicini… tutti quelli che hanno voluto essere presenti per “fare comunità”, per “far festa”, perché stare insieme è “festa”.

Al centro di quel cerchio di comunità, è stata collocata una croce, simbolo dell’Amore di Cristo per l’uomo, segno di un Dio Incarnato che è entrato nel mondo per la salvezza del mondo

La preghiera in un cerchio è la preghiera che consente di “guardare al centro”, Cristo e “guardarci tutti” in volto, e guardarsi, riconoscersi, è la cosa bella di questa figura è che ha un centro e noi quel centro lo sappiamo, è “occupato” da Cristo.

Se nel cerchio facciamo tutti un passo avanti, la circonferenza del cerchio si restringe e la figura non cambia: la cosa bella è che più ci avviciniamo al centro più ci avviciniamo a Cristo ed agli altri.

Dunque avvicinandoci a Cristo ci avviciniamo ai fratelli.

Dunque “centrati” in Cristo, per “centrarsi” nel suo Amore.

Il “tramonto” un po’ anticipato, come ricordava il parroco, (la preghiera ha avuto avvio alle ore 17,30 del giorno 9 settembre), è stata immagine di quei colori che accendono la vita, che accompagnano la fine della giornata, che si “conservano” come fotografie, non nel cellulare, ma nella mente, e nel cuore, che fanno scaturire quel “grazie” al Padre per ogni minuto della giornata, che domandano forza nelle difficoltà, che affidano alla notte i pensieri.

La preghiera “al tramonto” del giorno, che ci fa pensare a quel luogo nel quale Gesù ha “insegnato a pregare”, dopo aver pregato Lui stesso, probabilmente in un luogo “bello” come quello nel quale si è svolta (il giardino è arricchito di un prato verde e di alberi rigogliosi) con le parole “belle”:  non ha detto “Padre mio”, ma “Padre nostro”.

E proprio il Padre nostro, scelto come tema della formazione comunitaria per questa prima parte dell’anno pastorale della parrocchia di Borgo Revel, ha fatto “da sfondo” alla consapevolezza di appartenere ad un unico Padre che ci rende “figli”, dunque una rivelazione del carattere comunitario della fede.

Il parroco ha fatto risuonare ai presenti, le “parole” della preghiera e della comunità, per una Parola che è presente  attraverso voci diverse, per il cuore che si allarga agli altri per il “luogo parrocchiale” che diventa spazio condiviso.

E proprio in questo contesto, sono stati presentati ai genitori dei bambini presenti, ai giovani ed ai ragazzi, le attività parrocchiali a loro dedicate, come momenti di incontro, catechesi e partecipazione per le iniziative parrocchiali in programma e in creazione nei prossimi mesi.

Ripartire dalla preghiera per ripartire dalla comunità.

Preghiera per la Chiesa e nella Chiesa e la preghiera sarà “rigenerativa” per la comunità.

Tutti nella comunità, hanno bisogno di un rinnovamento, come persone e come cristiani e il cristiano è persona che si lascia amare da Cristo, per percorrere  i suoi passi e imparare e vivere l’amore.

Dunque abbiamo bisogno della preghiera per sostenere il cammino dell’amore, verso L’Amore.

Alla conclusione della preghiera ai bambini e ragazzi presenti è stato donato dal parroco, un segnalibro, creato dalla comunità, ed una penna, simbolo delle loro “fatiche” prossime, quelle dell’anno scolastico che si appresta ad iniziare, per consegnare a Dio  attese e desideri di tutti.

La “preghiera alla sera” si è conclusa con l’invocazione della benedizione di don Valerio sui presenti da un’antica benedizione di San Patrizio:

“Sia la strada al tuo fianco, il vento sempre alle tue spalle, che il sole splenda caldo sul tuo viso e la pioggia cada dolce nei campi attorno e, finché non ci incontreremo di nuovo, possa Dio proteggerti nel palmo della sua mano.”  

L’augurio per tutti è quello della Presenza di Dio nella vita:

“Possa Dio custodirci come un Padre, come quel vento che ci rinfresca nelle giornate afose, come quella leggera pioggia che ci disseta nei giorni d’arsura, come quell’abbraccio di cui tutti abbiamo bisogno.Possa Dio custodire le nostre parole, i nostri gesti, quelli che facciamo per noi e quelli che facciamo per gli altri.Possa Dio custodire i nostri pensieri perché siano sempre pensieri belli, di pace e di gioia”, per essere sempre “comunità di speranza”.

La preghiera ha visto la sua conclusione con la celebrazione della santa Messa in Chiesa Parrocchiale in ringraziamento per la canonizzazione dei due nuovi “giovani santi”, esempio di fede e modelli di vita cristiani per tutta la comunità ed in particolare per giovani, bambini e ragazzi.

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