BORGOMASINO – Tutto è iniziato qualche giorno fa con l’arrivo, nelle varie redazioni, di una lettera anonima; è seguito un esposto presentato da uno dei candidati sindaco sconfitti alle recente elezioni comunali, Salvatore Veneto, indirizzato al prefetto Renato Saccone.

L’argomento della lettera e dell’esposto è il medesimo: Gianfranco Bellardi, confermato sindaco dal voto dei borgomasinesi lo scorso 10 giugno, sarebbe al suo quarto mandato consecutivo: il che sarebbe chiaramente illegittimo.

Perché tutti questi condizionali? La faccenda sembrerebbe piuttosto semplice: o è il quarto mandato, o non lo è. Invece la questione è più complicata. Bellardi, oggi alla testa della lista “Borgomasino per tutti”, è stato sindaco dal 2004 al 2007, per essere poi rieletto nel 2008 e nel 2013. E ora nel 2018.

Il fatto è che nel 2007 il sindaco era stato dichiarato decaduto, per le dimissioni in massa dei consiglieri comunali, e il Comune commissariato per poco meno di un anno. Le successive elezioni, come detto, avevano visto nuovamente la vittoria di Bellardi.

Il periodo di commissariamento deve essere considerato come un’interruzione nella continuità tra le diverse amministrazioni che si sono susseguite oppure no? La questione è controversa: la legge 56 del 2014 dice che il limite dei mandati viene meno nel momento in cui “intercorre un intervallo di tempo idoneo a interrompere la consecutività”.

Secondo l’esposto di Veneto, che cita una sentenza della Cassazione del 2015, “il periodo di commissariamento del Comune di Borgomasino nel primo mandato Bellardi non può essere considerato utile a interrompere la consecutività”.

Di parere diametralmente opposto, naturalmente, il neo rieletto sindaco, che intende tirare dritto per la sua strada, e lunedì alle 18 giurerà sulla Costituzione, nel corso del primo Consiglio comunale della nuova “legislatura”.

La patata bollente è dunque passata al prefetto che, in considerazione della delicatezza del tema, l’ha a sua volta girata al Ministero dell’Interno: sarà Matteo Salvini (per così dire) a stabilire se Bellardi e la sua maggioranza sono legittimati a guidare il paese per i prossimi cinque anni, o se a Borgomasino dovrà immediatamente ritornare un commissario.