I volontari della Lega nazionale per la difesa del cane sono continuamente alle prese con molte difficoltà, che affrontano come possono a causa dei pochi mezzi di cui dispongono.

Devono gestire due canili, l’uno situato a Caluso e l’altro a Rivarolo, nei quali sono ricoverati circa duecento cani abbandonati.

Devono occuparsi anche dei maltrattamenti di animali, vicende sempre d’attualità, e ora devono cercare di far fronte pure al grave fenomeno degli animali abbandonati perché i loro padroni sono morti, oppure perché appartenevano a coniugi che si sono separati.

Nel canile di Caluso – ci dice Luciano Sardino, presidente della Lega nazionale per la difesa del cane, sezione di Ivrea – abbiamo un armadio pieno di richieste di persone che non vogliono più tenere i loro cani o quelli dei parenti defunti. Questa triste realtà è accresciuta anche da separazioni e divorzi di coniugi, che per vari motivi non vogliono o non possono occuparsi dei loro animali. Possiamo dire, quindi, che i figli non sono le sole vittime dei matrimoni falliti… Oltre a ciò, c’è la questione dei cani di persone defunte che gli eredi non vogliono più tenere. Ma, guarda caso, i beni ereditati non son mai rifiutati da nessuno”.

Luciano Sardino fa presente, inoltre, che sono molto aumentati anche i costi dei mangimi per animali, ponendo in gravi difficoltà canili, gattili nonché tanti allevatori e proprietari di animali, che rischiano di ridursi in povertà a causa della crisi tuttora incombente. E rivolge, infine, un caloroso ringraziamento a volontari e benefattori, sperando che possano aiutare ancora i rifugi per animali.

Ricorda, in particolare, la signora Paola Fasano, che è stata per molti anni volontaria della Lega per la difesa del cane, nonché benefattrice delle missioni cattoliche nel Burundi e della parrocchia di Chiaverano.

Paola Fasano e Luciano Sardino: ci piace inserirli nel novero di quelle persone che, simili a laboriose formiche, ogni giorno portano un granello di bene.

Roberto Damilano