Prima del puntuale servizio preparato da Giancarlo Guidetti su questa dodicesima edizione del Memorial “Mamma Ale”, ecco la illuminante riflessione del parroco, don Angelo Bianchi.
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“Un faro nella notte”
Riflessione di don Angelo sul Memorial Mamma Ale.
Viviamo in un tempo confuso, in cui i riferimenti sembrano svanire uno ad uno.
Il mondo intorno a noi sembra smarrire ogni giorno un po’ di più il senso dell’essenziale: l’onestà, la dignità, l’accoglienza, la fraternità, il rispetto… valori che un tempo erano scritti a chiare lettere nei cuori, e che oggi, spesso, sembrano dimenticati o derisi.
Eppure… ogni tanto, nel buio fitto della notte, una luce resiste.
È discreta, ma tenace.
Una luce che riscalda, che richiama, che attira.
È il memorial Mamma Ale, che ogni anno ci chiama a raccolta non solo per “giocare”, ma per credere ancora che è possibile costruire un mondo diverso, più umano, più giusto, più bello.
Perché questo memorial non è solo sport.
Non è solo partite, trofei, risate e sudore.
È molto di più.
È vita che si intreccia, storie che si incrociano, giovani che scoprono di avere dentro una forza che non sapevano di avere: la forza della squadra, dell’amicizia vera, della gioia pulita, del servizio, della speranza.
L’oratorio non è (e non sarà mai) soltanto un “campo da gioco”.
È una casa, un laboratorio di umanità, un’officina del Vangelo.
Qui si accoglie.
Qui si cresce.
Qui si piange e si ride, si sbaglia e si riparte.
Qui si impara a vivere insieme e a credere in Dio e negli altri.
In un mondo che sembra aver dimenticato Chi ci ha creati per amore, l’oratorio – e questo torneo – diventano segni profetici: semi di un mondo nuovo, piantati tra le mani di giovani che sembrano disorientati, ma che – se ascoltati, se amati, se incoraggiati – custodiscono una forza enorme: la forza del cambiamento.
“Mamma Ale” è stata ed è ancora madre anche per noi: con la sua memoria viva, con il suo amore silenzioso che continua a parlare.
Lei non ha cercato visibilità, ha solo amato.
E chi ama, resta.
Resta nella gioia dei ragazzi, resta nei passi dei volontari, resta nella voce di chi ancora crede che il Vangelo è gioia, è sport, è relazione, è futuro.
Sul nostro cammino risplende una luce, una mamma come tutte le mamme del mondo – eppure così unica – resta un orgoglio profondo per i suoi tre figli. – “Una mamma è come un albero grande: che tutti i suoi frutti ti dà per quanti gliene domandi sempre uno ne troverà, per te tatto si spoglia, ti dona il frutto il fiore e la foglia” …
Alessandra, “Mamma Ale”, ha donato con naturalezza e senza risparmio il frutto più grande: il suo amore.
Un amore che non si è mai fermato, nemmeno oltre il tempo e oltre il dolore.
E accanto a lei, papà Lele, uomo forte, che ha saputo nella sofferenza e nella prova tenere in piedi la casa, la famiglia, il cuore.
Ha cresciuto i suoi figli con tenacia e pazienza, ma non da solo: ha posto accanto a loro una compagna di viaggio, perché i figli non sono soltanto di chi li ha generati, ma anche e soprattutto di chi li ama ogni giorno.
E così, Paola, nella sua minutezza fisica e nella sua gentilezza, con quel giusto equilibrio tra dolcezza e fermezza, li ha davvero accolti, educati, amati e custoditi.
Ha camminato con loro, come una madre silenziosa e forte, presente e fedele.
Per concludere, l’edizione di quest’anno, che ha riempito l’oratorio “La Rotonda” di Castellamonte di volti giovani, energie positive e grande entusiasmo, è stata l’ennesima conferma che lo sport, quando vissuto con cuore e rispetto, non è solo competizione, ma occasione di incontro, di crescita, di comunità.
Un ringraziamento sentito va prima di tutto alle decine di squadre di calcio e pallavolo – ragazze, ragazzi, adulti, famiglie – che hanno dato vita a tornei intensi, divertenti, pieni di passione e spirito sportivo.
Siete stati i protagonisti di questa festa e portatori di una luce che va ben oltre il campo da gioco.
Ma un evento così non si realizza da solo.
Dietro ogni partita, ogni serata, ogni sorriso c’è una comunità che lavora, che si dona, che ama.
E allora grazie, di cuore, a tutti coloro che hanno reso possibile questo Memorial:
- a chi ha unito al caldo dell’estate il calore delle friggitrici, dei fuochi, dei forni, per preparare pasti gioiosi e gustosi,
- alle donne e agli uomini della cucina, vere colonne portanti della nostra accoglienza,
- a chi è rimasto alla cassa con pazienza e precisione,
- a chi ha pulito quando tutti erano già a casa a dormire,
- a chi ha sistemato, trasportato, allestito, montato e smontato… con la discrezione e l’efficienza che solo l’amore gratuito sa generare.
E poi grazie a chi ha accompagnato questo memorial con la preghiera, a chi ha offerto il proprio tempo, la propria presenza, il proprio sorriso.
E per ultimo non per importanza ma per gratitudine al sig… “Non si vince nulla”.
Grazie della tua pluriennale collaborazione. Speriamo ci possano essere nuove collaborazioni. Grazie con tutto il cuore.
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(giancarlo guidetti) – Con l’ inizio delle vacanze estive, per i nostri ragazzi l’ oratorio parrocchiale di Castellamonte diventa luogo in cui vivere insieme momenti speciali con le iniziative di Estate Ragazzi.
Tante sono le attività offerte: ai momenti di preghiera si uniscono gite, sport (pallacanestro, calcio a 5, pallavolo, tennis, nuoto, judo), laboratori teatrali e tanto tanto alto ancora.
Quello di Castellamonte è un programma per i giovani che si pone innegabilmente ai vertici e che con il Torneo di Mamma Ale ha la sua punta di diamante. Quest’anno si è svolto lungo un itinerario davvero impegnativo, dal 28 giugno al 7 luglio: tanta la partecipazione e la voglia di stare insieme nel ricordo di una persona che ha seminato tanto bene.
Dedicato alla memoria di Alessandra Voster, madre di 3 figli, mancata 12 anni fa all’ età di 38 anni per un malore improvviso.
Nella sua breve vita ha sempre collaborato alle attività dell’ oratorio; persona attenta ai giovani, ai bisognosi, a chiunque fosse in difficoltà; era diventata per tutti “Mamma Ale”.
Il torneo (calcio a 5 e pallavolo) a cui partecipano maschi e femmine ha toccato in questa edizione numeri record, 75 le squadre partecipanti ed un vero e proprio bagno di folla.
Serate organizzate in modo impeccabile da una squadra vincente: don Angelo Bianchi (il nostro parroco), le suore Norma e Brigida, Manuele Musso, Vincenzo Parla, Giuseppe Tomaino, animatori e i tanti volontari. Citazione particolare la rivolgiamo al gruppo che si è dedicato alla cucina: super apprezzate sono state le loro preparazioni culinarie.
Se è pur vero che ci sono stati dei vincitori l’ entusiasmo e l’ impegno di tutti i partecipanti meritano sicuramente un’ unica palma della vittoria. Edizione da incorniciare, a cui non possono mancare i complimenti ad un gruppo organizzativo straordinario.
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