Ho chiesto ufficialmente al presidente del Consorzio Canavesano Ambiente e al direttore esecutivo del contratto di partire con le sanzioni nei confronti di TeknoService per le reiterate inadempienze contrattuali e per gli innumerevoli disservizi segnalati quotidianamente dai cittadini castellamontesi. Sulla base delle tabelle delle sanzioni inserite nel capitolato d’appalto e dei report con le segnalazioni dei disservizi e delle mancate raccolte o spazzamenti che l’ufficio ambiente comunale invia al Consorzio, verranno applicate le dovute sanzioni. Ritengo doveroso che, come in ogni contratto tra un cliente e un fornitore, in caso di inadempienza vengano tutelati gli interessi di chi paga. Basta con le prese in giro: non escludo di procedere legalmente per far valere le ragioni e gli interessi dei miei concittadini”.

È un intervento a gamba tesa, dalla durezza senza precedenti, quello effettuato lunedì scorso dal sindaco di Castellamonte, Pasquale Mazza.

Un intervento che vuole evidentemente dare un segnale forte in risposta al “crescente malumore da parte dei cittadini e alle continue segnalazioni di disservizi” in merito alla raccolta dei rifiuti solidi urbani.

Tutte questioni di cui i cittadini danno naturalmente ogni colpa al Comune: e comprensibilmente, visto che proprio i Comuni hanno l’onere di emettere e incassare le bollette Tari, il cui gettito viene poi integralmente girato alla società appaltatrice.

La quale nel caso specifico è TeknoService, che a fine 2022 ha rivinto il bando per gestire il servizio di raccolta e smaltimento rsu nel territorio dell’Alto Canavese anche per i prossimi 6 anni.

Il tutto sulla base di un capitolato, predisposto dall’organo sovracomunale Cca, che annunciava miglioramenti e innovazioni tecnologici di cui al momento non si vede traccia.

Il primo elemento di scontento riguarda la distribuzione dei nuovi bidoni per la raccolta dei rifiuti domestici, con l’obbligo per tutti gli utenti di recarsi presso gli infopoint per il loro ritiro.

Erano state concordate modalità operative e relazionali che ad oggi sono largamente disattese – afferma a riguardo l’assessore all’ambiente Patrizia Addis –. Personalmente, ho partecipato a tutti i tavoli tecnici e informativi e a tutti gli incontri con la popolazione. Fin da subito mi sono resa conto che da parte della ditta c’è una scarsissima attenzione alla comunicazione e una presunzione di agire nel giusto che rappresenta una chiusura rispetto ai continui tentativi di far aggiustare il tiro e farsi carico dei disagi dei cittadini”.

Ma non è questo l’unico problema denunciato dagli amministratori castellamontesi, che già a fine maggio avevano scritto una nota ai dirigenti TeknoService segnalando varie mancanze.

In diverse aree della città e nelle frazioni le segnalazioni di disservizi sono all’ordine del giorno, nonostante l’offerta tecnica presentata avesse speso numerose pagine per il miglioramento del servizio e l’attenzione da porre a questi contesti – lamentano da Palazzo Antonelli –. Le frazioni vengono sistematicamente dimenticate e occorre segnalare e richiedere formalmente il passaggio degli operatori, per risolvere criticità che non devono verificarsi”.

E ancora: “Su Castellamonte era prevista la sistemazione di 10 casette per le utenze non residenti: ad oggi non ci sono e nemmeno si sa dare indicazione ai non residenti rispetto a dove conferire i rifiuti, visto che sono stati rimossi i contenitori che utilizzavano abitualmente”; per quanto riguarda pannolini e pannoloni usati, “state dicendo ai cittadini (sono disponibili mail e riferimenti di chi lo hanno segnalato) che non possono più conferire nell’indifferenziata e che devono venire in Comune a ritirare le chiavi (che non ci avete consegnato) di bidoni che prima o poi verranno consegnati”.

Inoltre, non c’è “alcun riferimento al compostaggio domestico, nonostante il capitolato d’appalto lo definisse fondamentale e che per ‘dare un forte contributo alla riduzione dei rifiuti si prevede un incremento del numero delle compostiere domestiche e collettive, con attivazione di una capillare campagna di incentivazione”.

Riteniamo inaccettabile non riuscire ad avere, noi per primi, contezza sullo stato effettivo del servizio di raccolta”, dice l’assessore Addis, aggiungendo che “il numero verde dedicato alla comunicazione ai cittadini è stato sicuramente sottostimato ed è ridicolo pensare che un solo operatore possa rispondere a un bacino di utenti tanto ampio”.

Nel rispetto del contratto e prima di tutto dei cittadini, è impensabile accumulare ulteriori ritardi a fronte di un servizio che stenta assolutamente a decollare e a fatturazioni che, per contro, arrivano puntualissime. Alla luce dell’attuale situazione, ci riserviamo di bloccare i pagamenti delle fatture già arrivate e in arrivo”, rincara la dose Mazza.

m.v

Redazione Web