È stato un XXV Aprile speciale quello dell’Amministrazione comunale di Castellamonte, che lo ha celebrato martedì con la cerimonia al Monumento ai caduti, parte del programma quest’anno condiviso con le città di Cuorgnè e Rivarolo.

Lo è stato soprattutto per il sindaco Pasquale Mazza, che nei giorni precedenti aveva accompagnato un gruppo di giovani castellamontesi nel loro viaggio della Memoria nei lager che testimoniarono la barbarie dell’Olocausto.

Ecco di seguito alcuni passaggi del discorso con cui Mazza ha legato i due eventi.

Il 25 Aprile è la nostra Festa della Liberazione, ma è tempo di capire qual è il suo significato profondo. Ieri ero ad Auschwitz con un gruppo di studenti della nostra scuola media e dalla baracca 11, la sua, ci siamo collegati in video conferenza con Sami Modiano, che fra le tante cose che ha detto ci ha ricordato che è tempo di mettere da parte divisioni religiose o etniche, che bisogna tornare ad essere quel popolo unito capace di cambiare il mondo. E sempre nella giornata di ieri ai nostri ragazzi è arrivato il saluto dell’ambasciatrice polacca Anders, figlia di quel generale Anders che ha dato con la Prima Armata polacca un contributo significativo alla liberazione che oggi festeggiamo. E anche lei ci ha ricordato che a morire furono soldati polacchi in terra straniera, ma lo fecero perché credevano in valori universali come la pace e la libertà. Perché non può esserci pace senza libertà e non può esserci libertà senza pace. Questo dovrebbe essere per noi il 25 Aprile, il giorno in cui celebriamo la ritrovata pace e libertà. Se viceversa perseveriamo nell’alimentare nuovi rancori, odi e divisioni, allora vuol dire che dalla Storia non abbiamo imparato nulla”.

Redazione Web