Martedì 26 luglio, dopo lunga malattia, si è fermato il cuore di Gabriella Barbero, co-fondatrice ed ex direttrice del Liceo musicale comunale “Leone Sinigaglia”.

Eccellente pianista e clavicembalista, aveva l’arte nel sangue.

Suo padre, Giovanni, era un pittore assai noto in città, e parecchi chivassesi avevano in casa sue tele.

Gabriella, che aveva frequentato le scuole elementari a Chivasso (era stata compagna di mia sorella Marisa…), si era poi iscritta al Conservatorio torinese dove aveva conseguito il diploma in pianoforte, sotto la guida della professoressa Maria Golia.

Aveva proseguito gli studi e si era perfezionata in clavicembalo con i professori Berruti e Veyron Lacroix. Giovanissima aveva perso il primo consorte, ma la sua passione l’aveva supportata anche in quel difficile momento.

Concertista di chiara fama, aveva collaborato con il gruppo La Fontegara, che eseguiva musica antica, e con i Filarmonici di Torino, ma offriva le sue capacità anche ad altri gruppi.

Dal 1995 aveva promosso attività didattiche nella scuola primaria di Rondissone, residenza della sua famiglia dopo il trasferimento da Chivasso: con Miriam De Ros, allora amministratore del Comune, aveva avviato progetti per avvicinare i ragazzi alla musica. Conoscenza degli strumenti musicali, le scale, facili brani di musica classica erano gli obiettivi per il secondo ciclo della scuola elementare.

Poi si erano inserite le canzoni e le colonne sonore rivisitate dei film Disney… Il tutto era finalizzato agli spettacoli di Natale e fine anno che mandavano in estasi gli spettatori.

Con l’andar del tempo, e visti i risultati, i laboratori erano stati poi aperti a tutte le classi della primaria e all’ultimo anno della materna.

E l’esperimento era stato ampliato anche ai plessi di Verolengo e Torrazza che appartenevano allo stesso circolo didattico.

Quando Gabriella aveva assunto la direzione del “Sinigaglia”, un’altra collega l’aveva sostituita e i laboratori erano continuati.

La sua dipartita ha lasciato un grande vuoto nella famiglia e in tutti quelli che l’hanno conosciuta e stimata.

Era un vulcano di idee e riteneva, in linea con Dostoevskij, che la bellezza (dell’arte) sarebbe stata la salvezza dell’umanità.

Franca Sarasso