Nella mattina di sabato 5 novembre si è rinnovato il profondo legame di amicizia tra la città e la Polonia, in vista dell’11 novembre, giorno in cui ricorre la Festa dell’indipendenza polacca.

Perché Chivasso è così legata alla Polonia? Perché durante la prima Guerra Mondiale furono migliaia i soldati polacchi, in un primo tempo inquadrati a forza nei ranghi dell’esercito austroungarico, presi prigionieri dagli italiani nelle nostre zone e inviati alla Tenuta della Mandria dove a fine 1918, una volta liberati, fu allestito un campo di addestramento militare.

La comunità chivassese aveva accolto i soldati, aiutandoli con i mezzi consentiti dalla povertà che in quei tempi affliggeva tutta la popolazione.

Nel frattempo i più provati dal conflitto erano deceduti; ma gli altri erano tornati in Polonia, a combattere per l’indipendenza.

Per rinnovare il legame di amicizia nato in un momento tanto difficile, nella ricorrenza dell’indipendenza polacca si svolgono celebrazioni anche a Chivasso: e sabato sono stati ospiti il console generale di Polonia a Milano, Anna Golec-Mastroianni, accompagnata dal console onorario a Torino Ulrico Leiss de Leimburg e dalla presidente della Comunità Polacca del capoluogo Elzbieta Grzyb.

Le autorità hanno reso omaggio alle lapidi poste nel cimitero di frazione Mandria, dove riposano i soldati che non erano riusciti a sopravvivere.

La commemorazione si è conclusa di fronte a Palazzo Santa Chiara, con gli onori alla lapide che ricorda i soldati polacchi caduti.

 

Redazione Web