La sera di sabato 14 gennaio nel salone dell’oratorio si è tenuta la prima rimpatriata del gruppo scout di Chivasso che, alla fine degli anni ‘60 del secolo scorso, aveva cominciato il suo cammino nella parrocchia del Duomo.

Don Piero Bertotti era da poco arrivato, unico parroco di una città che continuava a ingrandirsi; don Aldo Borgia era il suo vice; l’oratorio “Beato Angelo Carletti” non era ancora stato inaugurato, ma era in costruzione.

Federico Iannaccone, storico professore di educazione fisica nelle scuole chivassesi, uno dei fondatori della Fortitudo di pallavolo, ha avuto l’eccellente idea di organizzare un ritrovo di tutti quelli che hanno seguito le orme di Baden Powell nel “branco” di Chivasso.

Era un modo di imparare a vivere in gruppo, a giocare e ad esplorare il territorio.

C’erano gli esploratori e i lupetti che facevano uscite con le insegne.

Si imparava a salutare alzando le tre dita della mano destra, si portava al collo il foulard bianco e blu bordato di rosso che era proprio del “branco” chivassese.

I maschi con i pantaloni bermuda di velluto a coste, grigi; le ragazze portavano la gonna; tutti avevano la camicia grigia.

Ci si trovava al sabato e si facevano attività motorie, ma non mancavano i momenti formativi.

In seguito vennero le guide e le coccinelle, tantissimi ragazzi erano iscritti all’associazione.

Sabato sera erano tutti più in là con gli anni, diversamente giovani… ma con quello stesso spirito.

Federico ha preparato cartelloni con le foto dell’epoca e si riconoscono gli amici di sempre, ma anche un manifesto con i miti della nostra gioventù: Martin Luther King, Che Guevara, i Beatles

In 64 hanno risposto all’appello, si sono sprecati i “ti ricordi” e si è consumata, in compagnia, l’apericena.

Bravo Federico, ripeti l’esperienza!

Franca Sarasso

Redazione Web