CHIVASSO – Lunedì 31 ottobre alle 21 è iniziata in Duomo la Veglia dei Santi, una delle tre organizzate in diocesi.

A condurla sono stati i giovani del Rinnovamento nello Spirito delle diocesi di Ivrea e Aosta.

Una chitarra ha guidato i canti, due ragazzi hanno pregato davanti al Santissimo esposto e molta gente, in silenzio e devotamente, ha condiviso l’adorazione.

I ragazzi si sono divisi i compiti: alcuni in chiesa, fissi, altri che si alternavano fra l’adorazione e il sagrato per invitare giovani e meno giovani a entrare, in alternativa alla festa di Halloween.

Don Davide Smiderle, nel presentare la serata, ha elogiato i ragazzi che hanno, con coraggio, proposto una serata di preghiera quando

molti preferiscono una festa lontana dalle nostre tradizioni e dagli echi pagani.

Alcuni adulti e un gruppo di ragazzini di non più di undici anni (ma cosa facevano in giro da soli senza genitori?…) sono stati accompagnati all’altare e hanno acceso un lumino per il roveto.

Già il roveto!

Sui gradini del presbiterio, fin dall’inizio della veglia, sono stati accesi lumini a simboleggiare il roveto biblico, e molti fedeli ne hanno aggiunti dopo averli ritirati all’ingresso.

È stata una preghiera di ringraziamento per le cose belle che il Signore ci concede nel Suo immenso amore e nella Sua misericordia. La lode a Dio è salita potente e convinta dai due ragazzi che, con le loro parole, hanno interpretato i sentimenti dei presenti.

Durante l’adorazione don Davide e don Valerio si sono resi disponibili per il sacramento della Riconciliazione.

Alle 23, dopo la benedizione eucaristica, è stata celebrata la Messa della festa di Ognissanti.

Don Davide, nell’omelia, ne ha ricordato il significato. “Fra i 144 mila citati da Giovanni – ha detto – ci siamo anche noi, che lo Spirito Santo ha reso santi con il Battesimo. Non dobbiamo però pensare di essere arrivati. Siamo sulla strada e dobbiamo perseguire il Paradiso, esercitando la preghiera e la carità“.

Suor Serena, che era presente con i ragazzi, ha ringraziato per l’ospitalità della comunità chivassese del Duomo.

 

Franca Sarasso

Redazione Web