I guai giudiziari di Csp, l’azienda di consulenza informatica torinese, che occupa 600 lavoratori in tutta Italia di cui 140 nel capoluogo piemontese, si riversano anche sugli 80 lavoratori del Cic, ex partecipata del Comune di Ivrea che si occupa di sistemi informatici, ceduta tre anni fa, per un prezzo simbolico, alla stessa Csp che si era accollata i 3 milioni di debiti e gli allora 120 dipendenti, a fronte di commesse sicure da enti pubblici per tre anni.

Le cose non sono finora andate secondo le speranze: i lavoratori ora sono solo più 80, e dopo tre anni non sono arrivate nuove commesse – si sperava nel settore della sanità – in grado di garantire un futuro all’azienda. E ora, a peggiorare la situazione, è giunta l’indagine della Guardia di finanza che ha prodotto provvedimenti di custodia cautelare per presidente e amministratore delegato di Csp.

La situazione ora è ferma: la società non ha pagato la quattordicesima e del salario di giugno è stato erogato in due tranche, dapprima il 30%, a fine mese (stiamo parlando di luglio) con il saldo. Di lì in avanti, nulla è dato sapere.

Il sindacato ha avviato le procedure per dare il via alla mobilitazione (“che si fermerà – fanno sapere le organizzazioni dei lavoratori – solo se l’azienda si presenterà con i bonifici dei salari dei dipendenti”) e ha richiesto un incontro al sindaco di Ivrea Stefano Sertoli.