Giunta nella notte di sabato scorso alla stazione di Chivasso, avvolta dal fumo quasi fosse emersa da un film di Harry Potter, una bellissima locomotiva a vapore domenica ha trainato il convoglio del treno storico che ha riaperto, dopo 11 anni, la linea Chivasso-Asti.

Partenza fra sventolii di bandiere e inni della banda, e poi via lungo i paesini della collina, fino a Cavagnolo con il saluto degli Alpini e a Montiglio Monferrato dove era in svolgimento la Fiera nazionale del Tartufo.

Per tutti, il commento del consigliere regionale Gianluca Gavazza, che ha sempre creduto nell’iniziativa ed è stato il suo più fervente promotore: “Non c’è un’età per innamorarsi del treno. Un viaggio in treno storico è un viaggio in famiglia, senza fretta di arrivare. Un punto privilegiato per scoprire oltre la geografia, la storia e l’anima autentica di un territorio. Sono sicuro che i passeggeri hanno portato a casa emozioni e sensazioni uniche. È ora di promuovere un’altra forma di turismo che permetta di viaggiare in modo sostenibile e lungo le tratte storiche delle ferrovie, mettendo al centro il valore della esperienza. Inoltre i percorsi enogastronomici e fieristicoturistici sono un inizio per ridare vita a tratte sospese e dimenticate da anni, con i cittadini privati di un servizio essenziale sia per le esigenze di mobilità sia per il trasporto merci”.

Prezioso l’apporto di Fondazione Fs, presente con l’ingegner Luigi Cantamessa, dei tecnici che hanno supportato il viaggio e dei sindaci della collina che hanno creduto nell’evento.

Spazio anche a un fuori programma: il treno al ritorno non ce l’ha fatta a superare la salita di Brozolo, prima della galleria più lunga della tratta.

In soccorso è giunto un locomotore diesel che ha trainato il convoglio per il resto del percorso.

Avventura inattesa, ma a lieto fine.