Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo

(Matteo Temperino)

Nella prima domenica di Quaresima, l’evangelista Luca ci offre due elementi su cui riflettere: il Deserto, in cui Gesù si reca prima di cominciare la sua attività di predicazione, e le Tentazioni, a cui è sottoposto durante il suo soggiorno in tal ostile luogo.

Tralasciando quanto il deserto possa rappresentare un luogo di penitenza, come lo è stato per Israele, ciò che più attira la nostra attenzione, è quanto questo possa anche essere luogo d’esame, ossia luogo in cui, al pari della nostra coscienza, soli con il nostro “Io”, abbiamo concretamente la possibilità di ascoltare la voce di Dio.

L’intera esperienza del deserto ci pone infatti dinanzi a due prove: una fisica, data dall’ostilità del luogo, ed una intellettuale, data dalla contraddizione del luogo; da un punto di vista fisico infatti il deserto ci sfianca, mette a dura prova il nostro corpo e stimola all’estremo i nostri sensi (fame, sete, caldo…); da un punto di vista intellettuale invece, se da una parte ci “disintossica”, indebolendoci da qualsiasi “distrazione mondana”, accende in noi la sete dello spirito e il desiderio di trascendenza; laddove infatti nulla ci rimane, perché spogliati di tutto, noi comprendiamo realmente la nostra libertà sotto il “riparo dell’Altissimo”.

Le tentazioni invece, diversamente dal deserto, hanno la proprietà non solo di sviscerare le debolezze del nostro animo, ma di penetrarle, provocandoci lo stesso dolore che si prova mettendo il dito in una ferita aperta; Satana tenta il Figlio dell’uomo in tre modi, attraverso la brama di piaceri carnali (in questo caso offrendogli del cibo, gli solletica la gola), brama di ricchezza (offrendogli i “regni della terra” punge la sua cupidigia), brama di potere (offrendogli l’illusione di poter sfidare Dio).

Ciò che ci colpisce di tale episodio è come Cristo resista alle lusinghe del maligno, rifiutando di consumare quelle che per l’Uomo sarebbero state delizie irresistibili, non tanto esercitando, da uomo, un controllo razionale sulle passioni, ma, da figlio di Dio, facendo sua la volontà del Padre; Satana si allontana da lui solo nel momento in cui Gesù dimostra che la parola che scorre sulle sue labbra, non è un prodotto della mente, bensì della verità scolpita nel cuore.

Trovandoci dunque questa domenica dinanzi alla prova del deserto, non possiamo far altro che armarci di coraggio e pazienza, per affrontare noi stessi. Buon cammino!

(Lc 4,1-13) In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.