(Editoriale)

Nel nostro scrivere durante questi quasi due anni di calvario abbiamo ripetuto che gli effetti della pandemia ce li saremmo portati dietro per tanto tempo, e non sarebbero stati solo quelli di carattere economico, sul quale convergevano le attenzioni principali di governo e politica. Non abbiamo mancato di sottolineare, forse inascoltati, quanto andasse aumentando il disagio psicologico e mentale a causa del nuovo ed inatteso ritmo di vita imposto dalle norme anticontagio a cui nessuno era preparato; dal distanziamento alle chiusure, dal coprifuoco al lavoro da casa, dalla dad alle cure sospese.

Domenica sarà la Giornata Mondiale della Salute Mentale, e la Consulta della Pastorale della Salute dei Vescovi di Piemonte e Valle d’Aosta pubblica il suo messaggio per allertare su un’altra pandemia che sta emergendo e “per la quale non è possibile sperare in un vaccino efficace: i disturbi psichici che il Covid ha moltiplicato, in un contesto di progressivo ed inarrestabile depauperamento, in termini di risorse umane ed economiche, dei Servizi Territoriali di Salute Mentale”.

Un allarme preciso, che ben individua l’attuale problematica e identifica un vettore: “una comunicazione spesso contraddittoria da parte dei media e degli ‘addetti ai lavori’ concorre a diffondere un senso di precarietà ed inquietudine”. Il messaggio identifica però anche una via d’uscita: “Il tempo della pandemia, tra le tante contraddizioni e sofferenze, può essere comunque periodo propizio per rilanciare l’importanza della Comunità in particolare la ‘prossimità di Comunità’.

La ripresa graduale dei rapporti sociali e delle attività può essere ripensata partendo dai rapporti umani, dalla fraternità, dalla solidarietà tra vicini, amici, famigliari, dal supporto reciproco con l’ascolto e l’aiuto concreto”.

Come? Superando lo stigma delle malattia mentale e facendo prevalere la cultura della Comunità sulla mentalità dello scarto. E se ci sono state iniziative di “carità creativa”, preghiera, riflessione, scelte coerenti di vicinanza verso i fratelli più fragili, saranno adesso manifestazione concreta di Misericordia.