“Voci attente lamentano da tempo il rischio di un appiattimento in giornali fotocopia o in notiziari tv e radio e siti web sostanzialmente uguali, dove il genere dell’inchiesta e del reportage perdono spazio e qualità a vantaggio di una informazione preconfezionata, di palazzo, autoreferenziale, che sempre meno riesce a intercettare la verità delle cose e la vita concreta delle persone, e non sa più cogliere né i fenomeni sociali più gravi né le energie positive che si sprigionano dalla base della società. La crisi dell’editoria rischia di portare a un’informazione costruita nelle redazioni, davanti al computer, ai terminali delle agenzie, sulle reti sociali, senza mai uscire per strada, senza più consumare le suole delle scarpe”.

Lo scriveva Papa Francesco nel messaggio per la 55ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Era il 2021. Sono passati cinque anni e i rischi paventati dal Santo Padre per il mondo dell’informazione, e di riflesso per i cittadini sono immutati. Anzi, quel che si registra è una continua crescita dei social, capaci di plasmare il linguaggio dei loro fruitori e di abbassare – conseguenza terribile – il loro livello di attenzione, soprattutto fra i più giovani.

L’informazione fotocopia è già uno dei grandi mali delle nostre democrazie, ai quali dobbiamo rispondere con un rinnovato slancio giornalistico, ritrovando lo spirito originario e tornando a consumare le suole delle scarpe. Andare e vedere per raccontare con il cuore, mettendosi nei panni dell’altro, senza giudicare, con un linguaggio disarmato che punti a gettare ponti anziché innalzare muri.

Quando ogni giorno i nostri giornali locali della Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) narrano le storie di vita fanno esattamente questo: vanno, vedono, raccontano con il cuore e si richiamano all’insegnamento della Chiesa che chiede di guardare agli ultimi, di mettere al centro le persone e le comunità rendendo anche un servizio alla democrazia. Se non ci fossero i giornali locali cosa ne sarebbe di queste comunità, di tante belle storia di solidarietà, amicizia, coraggio che partono dal basso? Delle grandi preoccupazioni di questo nostro tempo, dalla denatalità alla mancanza di servizi?

I giornali locali, giornali di comunità, rappresentano una risorsa per il nostro sistema Paese, sono uno degli elementi su cui si basa la nostra democrazia e in un mondo sempre più sottoposto a influenze esterne e a messaggi devianti sono un antidoto alla disinformazione. Rappresentano uno strumento delicato, fragile, ma imprescindibile, per evitare di ritrovarci tra qualche anno a dover amaramente renderci conto che l’informazione che ci passa sotto il naso è tutta uguale. Fotocopia.

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