Alla Messa mattutina in parrocchia, Emma e Franco occupano regolarmente la stessa panca: con loro la figlia Anna Maria con la sua carrozzina tecnologica che manovra con maestria e precisione con una sola mano, muovendosi velocemente tra banchi e porte anguste.

Emma viene da una famiglia numerosa. Mamma Velia usava dire che “Ogni figlio nasce con un cesto pieno”, a significare che il Signore provvede ogni cosa necessaria alle sue creature. Con papà Giuseppe, figura straordinaria di quella che oggi definiremmo la fantasia della carità, aveva educato i figli ad una fede solida e radicata nella comunità. Emma e Franco, giovani sposini, nel 1966 partecipano ad un gruppo familiare animato, a Venegono Inferiore, da don Giovanni Moioli, noto teologo, che opera un profondo influsso sulla coppia. Dopo il trasferimento a Venegono Superiore, il nuovo parroco don Giancarlo Beltrami, che ha il fiuto del vero pastore, chiede loro di creare un nuovo gruppo. Ne nasce una magnifica amicizia tra famiglie, che genera frutti di vocazioni laiche, impegno sociale e religioso veramente straordinari.

Nascono tre figli, ma, a causa di una operazione, Emma non avrebbe potuto avere altre gravidanze. La suocera, Anita, decide di portarla a Lourdes. Siamo nel 1972, un anno dopo l’operazione che l’aveva privata della fecondità. Alle 5 del mattino si reca nel santuario: nella chiesa deserta guarda la Madonna e il suo cuore le parla, esprimendo il desiderio impossibile di un altro figlio. Sente una mano accarezzarle l’avambraccio sinistro: ma non c’è nessuno! Guarda ancora il volto tenero di Maria “Sei forse tu?”. Un’altra carezza, lieve, sull’altro braccio.

Tornata a casa si confida in confessione con don Giancarlo. “Quando ho espresso il desiderio di un figlio, Maria mi ha toccata! Ma io non posso avere figli!”. E il saggio sacerdote risponde: “I figli si possono anche adottare”. Emma è convinta che l’adozione di Anna Maria è stata dono di Maria ed è arrivata attraverso il capitolo 2 della lettera di Giacomo, quella che parla di ricchezza e povertà, oggetto di meditazione del gruppo familiare, proprio in quelle settimane.

Nel 2007 il Club Lions di Varese la premia, con una elegante targa d’argento a forma di cuore, come mamma esemplare. Emma è un vero cuor di leone, sostenuta dal cuore dolce di Maria.