ULTIMA PUNTATA DEL RESOCONTO DI VIAGGIO DEI SALESIANI DEL CAGLIERO

(diciottesima ed ultima puntata)

Appendice

Non ci par vero, dopo tanto tempo che vi parliamo, di terminare qui il nostro diario solo perché è terminato il nostro viaggio… Abbiamo noi ancora da dirvi qualche cosa? Abbiamo da darvi ancora qualche novità?

Sì. Se le particolarità del nostro viaggio possono tornarvi gradite, pensiamo che lo saranno pure altre poche notizie che pensiamo di darvi intorno al Noviziato di Tirupattur… Ecco. Il nostro Noviziato propriamente si trova ai margini di questo grosso paese, che conta una popolazione di oltre 20.000 abitanti (non spaventatevi, o meglio non meravigliatevi che un semplice paese possa raggiungere questa cifra di 20.000 abitanti! Tutto è relativo, come sapete. In una nazione che conta oltre 350 milioni di abitanti, è abbastanza comprensibile il fatto di paesi che hanno una tal quantità di abitanti…).

Il terreno fu acquistato dalla nostra amata Congregazione qualche anno prima che venissero qui i nostri primi compagni nel ‘23. Ricordate? Pajetta, Tuena, Zocchi ecc.. Non c’erano tutti gli edifici attuali, che nella loro semplicità soddisfacessero ai bisogni ed alle esigenze del Noviziato… Ma lo spirito di adattamento dei Superiori e dei nostri cari compagni supplì la scarsezza, anzi la mancanza di ogni comodità; e s’iniziò senz’altro l’allora minuscolo Noviziato di Tirupattur. In seguito s’iniziò anche lo Studentato per quei nostri stessi compagni che avendo terminato l’anno di Noviziato, incominciavano la Filosofia… E così, al presente, in questo Noviziato e Studentato di Tirupattur vi sono 43 persone tra Superiori, Novizi e Studenti…

Il nostro Maestro, e contemporaneamente Direttore della Casa, è il Signor Don Carveño, un giovane e simpatico sacerdote spagnuolo di quelli proprio in gamba; egli è molto amante della musica e dello sport, ma soprattutto col suo buon carattere accaparra fin dal primo istante che lo si conosce tutta la nostra confidenza! E’ il degno, mite continuatore dell’amato Signor Direttore, Don Corson, nel vincolo del nostro filiale affetto… Altro Superiore della Casa è il Signor Don Meliga, il quale per scarsezza di personale, copre la carica di Consigliere, di Prefetto e altro… Lo conoscete anche voi nevvero? Ricordate le belle giocate che faceva ad Ivrea? Certo allora ci animò tanto col suo esempio… Ebbene, il bravo signor Don Meliga è così tuttora; e ci anima e ci scuote per ogni buona iniziativa, per ogni buona impresa….

Abbiamo altri due Superiori: il Padre Hoghay, inglese (di quelli bravi, cioè contro le sanzioni), il quale è il confessore della Casa; e il Padre David, indiano tamiliano, il quale è il nostro catechista e nel contempo parroco del paese di Tirupattur e molti paesi minori circonvicini. Abbiamo inoltre tre assistenti i quali sono proprio i nostri beniamini, due dei quali nostro già cari compagni d’Ivrea: brother Mauri and brother Sola!

La nostra vita di studenti e di novizi si svolge nell’ambito di un orario pressapoco come quello d’Ivrea, sola variante la merenda delle 4, consistente nel “tea” tradizionale…

Crediamo che non rimarremo per molto tempo a Tirupattur. Sua Eccellenza, monsignor Mathias ha grandi progetti in via di attuazione; principalmente il Seminario di Madras, nel quale andremo tutti insieme, novizi e studenti, tra qualche anno. Al presente le costruzioni principali del Noviziato di Tirupattur sono tre: la Chiesa, con annessi locali per la direzione ed il Noviziato; lo Studentato; i dormitori. In più i locali secondari, come la cucina, i bagni, la ritirata, ecc. L’ambiente nel quale ci troviamo è del tutto pagano; vi sono tuttavia molti… maomettani! Vedete che razza di consolazione? Sapete purtroppo la difficoltà grande che vi è di penetrare e gli uni e gli altri con la nostra vera Religione: pure è necessario di farlo; e con l’aiuto del Signore Gesù lo si potrà un giorno!

Vorremmo, cari Compagni, dirvi tante altre cose; ma sapete bene quanto il tempo ci sia scarso e ci sfugga… Permettete che facciamo punto; dopo però che vi abbiamo detto ancora una cosa, cioè che siamo molto contenti di trovarci qui, dove siamo sempre molto allegri, dove abbiamo persino una bella orchestrina composta di violini, mandola, chitarra, di un bombardino e contrabbasso; per cui possiamo fare sovente dei bei concertini, ed esternare così, anche in questo modo, la nostra felicità nello stato in cui siamo; che vuol essere il nostro grazie di riconoscenza e di amore a Gesù, a Maria, a Don Bosco Santo!

Nella foto:

“I nostri Superiori – I parenti dei nostri Compagni Indiani nel giorno della Professione (29-1-36)”