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5 novembre 2017. Al Mapei Stadium di Reggio Emilia il Milan affronta l’insidioso Sassuolo e la famiglia Vignali è schierata davanti alla TV per sostenere la squadra del cuore. Giorgio dichiara: “Ho deciso cosa farò dopo la Maturità! L’accademia di Brera”. In effetti ama il disegno e suona da anni violino e viola. Mamma Lucia ne è lietamente sorpresa; anche lei ama musica, canto e disegno. Papà Luca non commenta; pensa alle prospettive lavorative con tali studi! I fratelli Giulio e Elena paiono indifferenti. “Scherzavo, voglio fare filosofia”, rilancia Giorgio. Effettivamente la materia gli era sempre piaciuta, tutti pensano.

Un momento! A settembre entro nel seminario arcivescovile. E questa volta non sto scherzando”. I genitori restano veramente sorpresi, mentre Giulio ed Elena cercano di incoraggiare i genitori: “Insomma, è una cosa bella!”. Probabilmente i fratelli avevano intuito qualcosa dalla partecipazione assidua alle attività organizzate dai Salesiani dell’Istituto Sant’Ambrogio di Milano dove Giorgio frequentava il liceo classico. Mamma aveva sempre apprezzato in suo figlio la capacità di stare bene insieme agli altri: aveva tanti amici ed era sempre lieto!

Il Milan vinse quella partita, ma l’allenatore Montella non mangiò il panettone. Lo sostituì “Ringhio” Gattuso, senza grandi risultati in quella strana stagione 2017-18 (Speriamo faccia meglio adesso con la Nazionale!).

Giorgio ne ha fatta di strada. Ora è un presbitero novello della diocesi di Milano.

La prima volta che ha pensato al sacerdozio stava camminando verso Santiago di Compostela: tappa da Palas de Rei ad Arzúa tra boschi di querce ed eucalipti; erano le ore 13 del 23 agosto 2017 e faceva caldo. Aveva così iniziato a frequentare il seminario ambrosiano. Lo aveva colpito una testimonianza di Gioele Asquini, allora seminarista. “Questo ci crede; ci crede veramente! Voglio camminare con lui”. Da allora sono inseparabili amici di Gesù. I santi preferiti di don Giorgio sono San Tommaso Moro, protettore dei politici che devono usare bene del potere e della loro responsabilità, e San Filippo Neri, così capace di stare con i giovani. Entrambi accumunati dal buonumore, molto importante nella vita sacerdotale.

Caro don Giorgio, grazie del tuo desiderio “che Gesù abiti la preghiera, affinché sia possibile la fraternità con tutti”. Continua a sorridere. Noi della comunità di Venegono dove hai vissuto tre anni, ti vediamo così.