Sono passati più di 700 anni dalla sua morte, ma il Sommo Poeta è più vivo che mai. Se pensiamo al rapporto di tutti noi con Dante Alighieri, ne possiamo comprendere la grandezza, sia se abbiamo ingurgitato a fatica qualche difficile terzina a memoria, sia se riusciamo a cogliere nel suo celebre profilo i disegni dell’eterna bellezza e della Poesia. Pupi Avati, come racconta egli stesso, ha immaginato di realizzare con questo film un omaggio e una sorta di risarcimento a Dante, spesso idealizzato nel nostro Paese in una visione edulcorata. Qui invece il regista cerca di restituirne l’umanità, la carnalità e una struggente giovinezza.

Siamo nel 1350. Firenze è ancora tormentata da lotte intestine, quando il poeta Giovanni Boccaccio è incaricato dai Capitani di Or San Michele di portare a suor Beatrice, a Ravenna, dieci fiorini d’oro. La monaca è l’ultima figlia di Dante rimasta in vita e il denaro rappresenta un risarcimento simbolico nei confronti del poeta, morto 30 anni prima dopo un lungo esilio dalla sua città.

Giovanni così intraprende un viaggio, ripercorrendo lungo la strada gli episodi salienti della vita dell’Alighieri (di cui è fervente ammiratore); incontra persone che l’hanno conosciuto, rivive l’incontro del poeta fanciullo con Beatrice Portinari, la sua amata musa ispiratrice, ritrova l’amicizia con Guido Cavalcanti, riconosce il valore militare di Dante nelle battaglie combattute tra Guelfi e Ghibellini.

La sceneggiatura, sempre di Avati, è una scrittura che prevede la narrazione in flashback a volte introdotti dalla voce narrante di Stefano de Sando; il regista ha definito la pellicola una sorta di “summa” di tutto il suo cinema: ha confessato che si tratta di un progetto vecchio di 50 anni e oggi descrive in sintesi la vita del Poeta. Di colui che “conosceva il nome di tutte le stelle”.

DANTE
di Pupi Avati
paese: Italia 2022 – genere: biografico
interpreti: Alessandro Sperduti, Carlotta Gamba, Sergio Castellitto, Enrico Lo Verso, Milena Vukotic, Leopoldo Mastelloni
durata: 1 ora e 34 minuti
giudizio Cei: consigliabile, poetico, adatto a dibattiti