Nel mese di giugno saremo chiamati a votare per le elezioni europee: il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha rivolto a tutti un appello al voto: “La storia insegna che, dove viene meno la democrazia, l’umanità e la ragione politica vengono soffocate”. Esistono popoli, meno fortunati di noi, che tuttora lottano per ottenere libertà e democrazia…

Nel 2006, dopo aver ottenuto l’accesso alla televisione e Internet in modo libero, il regno del Bhutan si appresta a un nuovo importante cambiamento: il re decide di abdicare e avviare in questo modo le elezioni democratiche nel Paese. Si tratta di un piccolo Stato ai piedi dell’Himalaya, dedito principalmente all’agricoltura e alle coltivazioni di riso e mais; la popolazione non è entusiasta di questo cambiamento e soprattutto non si sente preparata.

L’autorità di governo decide quindi di indire delle “false elezioni” per spiegare al pubblico come votare e soprattutto per convincerlo dell’importanza del cambiamento: l’anziano Lama sta cercando un fucile e dice che in questo modo “sistemerà le cose”, ma cosa intende esattamente? Un giovane monaco dovrà procurargli l’arma entro la successiva luna piena.

Il regista Choyning Dorji è alla sua seconda opera (dopo “Lunana: il villaggio alla fine del mondo”) e qui torna nel suo Paese d’origine, che egli considera il più bello al mondo. Il regista è anche fotografo e scrittore e si dimostra in molti casi dotato di un vivace senso dell’umorismo… anche in questa pellicola sono molto divertenti i tentativi dei funzionari di governo di “spiegare” le modalità di votazione democratica e la creazione su due piedi di nuovi, fantomatici partiti politici.

Nel più antico Codice di leggi del Bhutan (risalente al 1629), si legge che: “… se il governo non può creare la felicità del suo popolo, allora non c’è alcun motivo per il governo di esistere”.

C’ERA UNA VOLTA IN BHUTAN
di Pawo Choyning Dorji
paese: Bhutan, Taiwan, Francia, Usa 2023
genere: drammatico
interpreti: Tandin Wangchuk, Kelsang Choejey, Pema Zangmo Sherpa, Deki Lhamo, Tandin Sonam
durata: 1 ora e 47 minuti
giudizio Cei: consigliabile, poetico, per dibattiti