“Nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei, resta ad aspettarti”, così diceva Cesare Pavese con il suo pensiero malinconico sui luoghi che l’hanno visto crescere.
Le Langhe oggi sono patrimonio Unesco e accompagnano la loro vocazione contadina a un mondo dove anche l’agricoltura è diventata una forma d’industria. Dalia è una ragazza che, vissuta a Londra, deve ancora decidere cosa fare da grande. La madre Marta decide di inviarla nelle Langhe, in Piemonte, loro paese d’origine: lì Dalia potrà rimanere a contatto con la natura e occuparsi, per quanto possibile, del nonno Igor (padre di Marta). Igor è un uomo anziano e abituato alle tante piccole attività che la sua lunga vita gli ha insegnato: accudisce la piccola Birba, il suo cane, e qualche volta lavora nell’orto in ricordo del tempo che fu. Anche se molte cose sono cambiate, i colori e il profumo della terra sono rimasti gli stessi.

Quando in casa sopraggiunge una lettera di sfratto, Dalia è costernata e si prodiga per aiutare il nonno: egli non ha ricchezze economiche, e altrove c’è chi è interessato a impadronirsi di quel terreno e di quella casa.

La seconda parte del film è meno chiara e la sceneggiatura risulta a tratti scomposta: la protagonista trova, come in una fiaba, un tartufo enorme che potrebbe con il suo valore salvare la difficile situazione di Igor. Assistiamo così al furto del tartufo da parte di un brigante non bene identificato, alle rievocazioni storiche di Alba e alla vendita all’incanto dei famosi tuberi bianchi e molto profumati.

Come andrà a finire il tentativo di ritorno alle origini? Prevarrà il profumo e la ricchezza di quelle terre o il bieco interesse economico? Ydalie Turk ha scritto la sceneggiatura insieme al regista Gabriele Fabbro, forse pensando che bisogna sì andare avanti, ma senza dimenticare il nostro passato.
Da sottolineare l’interpretazione di Umberto Orsini, attore straordinario non solo a teatro.

TRIFOLE – Le radici dimenticate
di Gabriele Fabbro
paese: Italia 2024
genere: drammatico
interpreti: Umberto Orsini, Ydalie Turk, Margherita Buy, Enzo Iacchetti, Caterina Balivo
durata: 1 ora e 40 minuti
giudizio Cei: consigliabile, poetico, per dibattiti