Responsabile del Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile e Amministratore parrocchiale di San Martino, Perosa e San Giovanni Canavese, dopo aver svolto negli ultimi due anni il compito di Vicerettore del Seminario diocesano, don Davide Rossetto ne diventa Rettore.
Succede nell’incarico al canonico don Roberto Farinella, che per ventidue anni – come vicerettore dal settembre 1996 al 30 giugno 2001 e Rettore dal 1° luglio 2001 ad oggi – a questo fondamentale settore della vita diocesana ha dedicato tempo, energie, mente e cuore, sempre generosamente disponibile ad ogni ulteriore servizio richiestogli (Vicario Episcopale per la Vita consacrata, Vicepresidente e Segretario del Capitolo Cattedrale, Direttore del settimanale diocesano, Parroco della Cattedrale dal 2014 e dal 1° giugno di quest’anno Cancelliere vescovile).

Prima di rivolgere a don Davide il mio grazie e gli auguri più affettuosi, è un bisogno del cuore esprimere pubblicamente a don Roberto, insieme alla stima e all’affetto che sempre ho avuto nei suoi confronti, il ringraziamento più sincero. È sotto gli occhi di tutti quanto egli ha fatto e l’amore con cui sempre ha servito i giovani candidati al sacerdozio affidati alle sue cure. La sua sincera umiltà, l’instancabile dedizione, la fedeltà alla Chiesa e l’esempio di una vita autenticamente sacerdotale sono per tutti un prezioso insegnamento.
A don Davide, con la stima che ho maturato vedendolo all’opera, l’augurio di servire, con le sue giovanili energie, la comunità del Seminario, costituita, al presente, da un non grande numero di seminaristi, dal momento che gli ordinati diaconi risiedono nelle parrocchie per l’anno pastorale o sono impegnati a proseguire gli studi a Roma, mentre per alcuni giovani, orientati ad entrare in Seminario, si è pensato ad un anno di discernimento e formazione impostato in modo nuovo.

Nel Messaggio alla Diocesi per la scorsa “Giornata del Seminario” ho ricordato che alla necessità della preghiera per le vocazioni non può mancare di accompagnarsi l’impegno – ancor più esigente – di un vero rinnovamento della vita delle nostre comunità, affinché cresca in esse il numero dei “credenti autorevoli, con chiara identità umana, solida appartenenza ecclesiale, visibile qualità spirituale, vigorosa passione educativa e profonda capacità di discernimento” (Documento preparatorio al Sinodo dei Vescovi); comunità cristiane in cui i giovani possano trovare l’ambiente che li aiuta a percepire la chiamata di Dio e a rispondervi con maturità adeguata alla loro età. È in esse, innanzitutto, che la “pastorale vocazionale” si compie.

Grazie, don Roberto, per il tanto lavoro svolto e il tanto generoso impegno; grazie, don Davide, per la disponibilità ad unire al servizio della Pastorale giovanile quello, intimamente congiunto, della cura dei giovani avviati al sacerdozio.

† Edoardo, vescovo