(di carlo maria zorzi). Il Gruppo consiliare del Movimento 5Stelle di Ivrea interviene nove giorni dopo la manifestazione, tenutasi lo scorso lunedì 27 agosto in città, contro l’atteggiamento del Ministro dell’Interno rispetto ai migranti salvati dalla nave Diciotti. I 5Stelle eporediesi titolano il loro lungo comunicato “Immigrazione a Ivrea e in Europa: regole certe e diritti per tutti nella legalità” dove reiterano quelle che sono le posizioni “romane” su questo delicato tema. Nulla di nuovo dunque, sotto il sole ormai tiepido di settembre.  

Riferendosi al documento sottoscritto in Piazza e indirizzato al Sindaco e all’amministrazione comunale di Ivrea dove viene richiesto di confermare lo spirito d’accoglienza del Canavese anche rinnovando il progetto SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) e i CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria) gestito dal Consorzio In Rete, i consiglieri comunali 5Stelle affermano che è “legittima l’iniziativa di chiedere al Sindaco e alla giunta una presa di posizione, ma è necessario realismo. Non è pensabile tornare ai numeri di ingressi del 2016 e 2017, perché è necessario garantire la convivenza pacifica e una gestione civile dei migranti. Il sistema locale di gestione dei migranti (SPRAR e CAS) può essere confermato, ma deve migliorare la qualità della convivenza e dell’integrazione, le cooperative devono essere maggiormente controllate”.

E ribadiscono che “la tradizione di accoglienza e solidarietà di Ivrea e del Canavese non è messa in discussione”. Con dei distinguo di non poco conto: se da una parte viene ribadito che “occorre salvare ogni persona che chiede aiuto in mare… il tema dei ricollocamenti in tutta Europa non può più essere rimandato. L’obiettivo è impedire il traffico di schiavi che finiscono nei campi italiani o nelle fabbriche d’Europa e stabilire corridoi umanitari legali e controllati da Paese d’origine fino in Europa per stroncare l’attività di mafie italiane e africane”.

Quindi indicano delle possibili soluzioni, che non sono altro che quelle propagandate dal governo giallo-verde, non ancora un governo di legislatura quanto piuttosto un governo che è somma di due promesse elettorali che, se veramente sommate come ci dicono in questi giorni, rischiano di creare qualche problema sul fronte economico del nostro Paese nei mesi autunnali.  “Per salvaguardare la sicurezza e i diritti delle persone che vivono nel nostro paese -si legge nel comunicato- è necessario che i migranti che non hanno diritto di restare vengano censiti, fatti uscire dalla clandestinità e dove esistono accordi con i paesi d’origine progressivamente rimpatriati, non è possibile ospitare tutti”.

E poi la chiusura in escalation populista del comunicato: “Bene ha fatto Luigi Di Maio a chiedere ragione della cecità europea, bene ha fatto a minacciare di non pagare almeno una parte dei miliardi che l’Italia versa ogni anno per il funzionamento della Comunità Europea…”. Sapendo bene, anzi benissimo, che semmai il problema di svegliare l’Europa esistesse davvero non sono questi i metodi per avere risultati dall’Europa. Ma il problema non è neppure più questo, quanto piuttosto la perpetua campagna elettorale -su temi che presentati in un certo modo, pagano- a cui il leader della Lega ci ha abituati e a cui i 5Stelle dovrebbero fare attenzione per non essere travolti e finire presto nel dimenticatoio.