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La pace si invoca con convinzione, si costruisce con tenacia e si conserva come un bene molto prezioso, per se stessi e per l’umanità intera. La pace è una parola semplice, fragile, di solo quattro lettere, eppure così pesante da reggere sulle proprie spalle il destino di intere civiltà. Si invoca, si costruisce, si conserva: tre verbi, tre momenti, tre responsabilità che insieme delineano il profilo morale di un’umanità che non vuole arrendersi alla non-pace, alla guerra e alla violenza.
La pace si invoca con le parole, con le preghiere, con i silenzi. È il primo passo, quello più umano: riconoscerne il bisogno, ammettere la propria vulnerabilità, il dolore, la stanchezza. Ogni popolo in conflitto, ogni madre che attende un figlio, ogni giovane che sogna un futuro diverso, si fa voce di questa invocazione. È il grido che attraversa le frontiere, le religioni, le lingue. Invocare la pace significa ricordare che la guerra non è mai inevitabile, che il dialogo resta sempre possibile.
La pace si costruisce: l’invocazione diventa impegno. Costruire la pace richiede mattoni di giustizia, cemento di verità, fondamenta di rispetto reciproco. Non basta far tacere le armi, serve innalzare ponti dove prima c’erano muri, creare opportunità dove prima c’era disperazione. La pace si costruisce nelle scuole, dove si insegna a pensare; nelle famiglie, dove si impara ad ascoltare; nei governi, dove si decide se la dignità umana valga più del profitto. È un cantiere che non chiude mai, che ha bisogno di mani sporche di fatica e di cuori puliti di odio.
La pace si conserva, perché, una volta raggiunta, resta fragile. Va custodita come si custodisce una fiamma accesa nel vento. Conservare la pace significa vigilare contro le ingiustizie che la minano, contro le menzogne che la deformano, contro l’indifferenza che la spegne. È una responsabilità collettiva e quotidiana, che si esercita nella memoria e nella coerenza: ricordare da dove veniamo, e non tradire ciò che abbiamo imparato.
Invocare, costruire, conservare. Tre verbi, tre fasi di un’unica speranza. La pace non è un sogno, è una scelta e un cammino da percorrere. Perché solo chi crede nella pace come dono di Dio e impegno dell’uomo può davvero darle un futuro durevole.