Sono quasi mille i Comuni italiani, in montagna, collina e pianura, nei quali Open Fiber realizzerà (o ha già realizzato) la rete della banda ultralarga, secondo un ambizioso piano di investimenti che Infratel ha programmato per portare in tutta l’Italia oltre 3,5 miliardi di euro di spesa in infrastrutture. Tra i tanti Comuni dove sono stati aperti, o dove i cantieri della Bul verranno avviati entro il 31 dicembre, ce ne sono anche quattro della Valle Orco: Pont, Alpette, Sparone e Locana (oltre a un quinto Comune “quasi canavesano”, Moncrivello). Il documento è stato condiviso con le Regioni, e Uncem continuerà un attento monitoraggio rispetto all’attuazione del piano.

“Siamo convinti da sempre della necessità di investimenti – precisa Marco Bussone, presidente Uncem nazionale -. Ci crediamo moltissimo, per superare il digital divide e per dare una buona connessione a oltre 7 mila Comuni italiani che oggi rischiano di rimanere indietro nelle politiche di sviluppo. Abbiamo chiesto a Open Fiber di fare in fretta e abbiamo chiesto ai Comuni e alle Città metropolitane di autorizzare in tempi rapidissimi gli interventi. Si deve scavare e si deve cablare, fino a casa, in tempi rapidi. Poi gli operatori devono attivare la rete, vendere i pacchetti e stimolare il mercato. Lo Stato ci auguriamo istituisca appositi voucher. Di certo, le comunità vogliono efficaci risposte in tempi chiari. E così Uncem da due anni ha messo la faccia, ha fatto la sua parte, ha formato e informato sindaci, amministratori, associazioni, cittadini rispetto al Piano Bul e all’Agenda digitale. Perché all’infrastruttura dovranno seguire nuovi servizi per cittadini, imprese, pubblica amministrazione. Dobbiamo fare in fretta e bene. Entro il 2020, l’Ue ci impone determinati standard di velocità e capillarità della rete. Non fermiamo il processo, acceleriamolo dunque, diamo insieme, con Infratel, Mise, Open Fiber e Uncem serie e concrete risposte a comunità ed enti locali”.