Il 9 dicembre 1982, visitando la Cattedrale di Santiago de Compostela, Papa Giovanni Paolo II proclamò il suo “Atto Europeista”. Nel luogo da secoli meta dei tanti “cammini” che portarono e portano folle al sepolcro di San Giacomo, Papa Woytila esclamò: “Grido con amore a te, antica Europa: Ritrova te stessa! Sii te stessa! Riscopri le tue origini! Ravviva le tue radici!”.
Il 22 ottobre del 2020, in piena pandemia, Papa Francesco riprese quell’appello, proprio nel giorno della memoria di San Giovanni Paolo II. “All’Europa vorrei dire: tu, che sei stata nei secoli fucina di ideali e ora sembri perdere il tuo slancio, non fermarti a guardare al tuo passato come ad un album dei ricordi… Non avere paura del tuo bisogno di verità che dall’antica Grecia ha abbracciato la terra, mettendo in luce gli interrogativi più profondi di ogni essere umano; del tuo bisogno di giustizia che si è sviluppato dal diritto romano ed è divenuto nel tempo rispetto per ogni essere umano e per i suoi diritti; del tuo bisogno di eternità, arricchito dall’incontro con la tradizione giudeo-cristiana, che si rispecchia nel tuo patrimonio di fede, di arte e di cultura”.
Il filosofo Peter Sloterdijk, in un suo recentissimo libro, ha individuato nell’evento in cui “il sovrano viene obbligato a riconoscere un’autorità che non dispone di eserciti” l’origine europea della dipendenza del potere da un’istanza morale. L’episodio della penitenza pubblica dell’imperatore Teodosio, di fronte al vescovo Ambrogio, per il massacro di Tessalonica, costituisce la scena fondativa della civiltà occidentale.
Nel 1986 a New York don Luigi Giussani documentò come l’originalità dell’Occidente fosse nata dal cristianesimo che introdusse il valore della persona, del lavoro, della materia e del progresso. Il lavoro non è schiavitù, la materia non è ignobile, il progresso ha senso perché la storia ha un disegno. Al centro sta la libertà, che non è autonomia ma dipendenza da Dio. Dimenticandolo, l’Occidente diventa schiavo del potere. E il potere vive di violenza. La via d’uscita è riconoscere che “il solo limite del potere è la religiosità vera”.
Cristo che viene come un bambino è l’annuncio della pace: “Pace in terra agli uomini amati dal Signore”. Gesù dirà di sé: “Imparate da me che sono mite ed umile di cuore”.
Buon Natale.


