Due tragici eventi, verificatisi in altrettanti presidi sanitari del territorio

Il più recente risale al 3 gennaio: una degente settantaquattrenne di Settimo, ricoverata al Pronto soccorso dell’ospedale di Chivasso, è caduta dalla barella su cui si trovava ed è morta poche ore dopo.

Ora la Procura di Ivrea ha deciso di aprire un’inchiesta, anche se al momento senza ipotesi di reato.

Una prima relazione stilata del medico legale ipotizza che la donna, trasferita in ospedale per una patologia oncologica, sia morta a seguito di un’emorragia dovuta alla caduta.

Al momento si è in attesa che venga effettuata l’autopsia, che potrebbe essere utile per individuare eventuali responsabilità: il magistrato intende chiarire se la paziente sia stata sorvegliata adeguatamente e se fossero state adottate tutte le precauzioni per evitarle una caduta dalla barella.

Dall’ospedale chivassese si fa sapere che la donna era in sala degenza con altri pazienti e tutte le procedure di sicurezza erano state attivate.

L’altra vicenda su cui indaga la Procura eporediese riguarda un’ottantunenne di Bollengo, spirata il 30 dicembre appena conclusa una gastroscopia al Centro Medico Aurora di Banchette.

Il fascicolo aperto, al momento a carico di ignoti, ipotizza l’omicidio colposo.

La donna è morta una quarantina di minuti dopo l’effettuazione della gastroscopia, mentre era ancora in osservazione durante lo smaltimento degli effetti dell’anestesia.

I primi esami effettuati escluderebbero che il decesso sia dipeso dalla gastroscopia, mentre sarebbe dovuto a un infarto sopravvenuto successivamente: la donna, in effetti, soffriva di varie patologie.

La Procura, in ogni caso, vuole verificare che l’esame sia stato effettuato seguendo con scrupolo tutti i protocolli previsti.

Redazione Web