(Graziella Cortese)

Ancora un film sul cinema, in particolare sull’umorismo al cinema. Cohn e Duprat, autori argentini, hanno spesso lavorato insieme e girato numerose pellicole (hanno creato anche documentari e prodotti televisivi): le loro opere, grazie a uno stile pungente e ironico sono state paragonate a quelle di Woody Allen e Billy Wilder. Se aggiungiamo la scelta di tre attori particolarmente incisivi, ecco la piacevolezza di vedere un finale a sorpresa…

L’imprenditore Humberto Suarez, giunto ormai alla vecchiaia, si chiede cosa sia possibile fare per rimanere nella storia: la costruzione di un ponte? Un’opera architettonica? Alla fine decide per l’arte e sceglie di girare un film che dovrà essere un capolavoro assoluto.

Bisogna avere il meglio per ogni cosa: il romanzo di un premio Nobel per il soggetto, i migliori attori sulla piazza, la regista più famosa ed eccentrica.

Così l’affascinante Lola Cuevas, una volta ingaggiata, dà il via al suo personale processo creativo: per interpretare il ruolo dei due protagonisti ha bisogno di attori di grande talento, come Félix Rivero e Ivàn Torres. Il primo è uno dei “belli” hollywoodiani, conquistatore di cuori femminili, sempre abbronzato e vanitoso; Torres è invece un intellettuale, vecchia gloria del teatro, oggi impegnato con l’insegnamento della sua professione e il culto di se stesso. I due uomini ovviamente non si sopportano, e così tra finzione e realtà si prende in giro lo stesso rutilante mondo del cinema.

La pellicola è stata presentata alla Mostra del Cinema di Venezia 2021, con il titolo originale di “Competencia Oficial”.

Ai nostri lettori desideriamo inoltre qui ricordare un altro film presentato nelle sale nei giorni scorsi, in occasione della Festa della Liberazione del 25 aprile: il documentario “Bella ciao-Per la libertà”, regia di Giulia Giapponesi.

FINALE A SORPRESA
di Gastòn Duprat e Mariano Cohn
paese: Spagna 2021
genere: commedia
interpreti: Penelope Cruz, Antonio Banderas, Oscar Martinez, Josè Luis Gòmez, Manolo Solo
durata: 1 ora e 54 minuti
giudizio Cei: consigliabile, problematico, per dibattiti