Come annunciato al termine dell’incontro in cui è stato presentato il Piano speditivo di protezione civile per la frana di Quincinetto, lunedì mattina 5 agosto, il Prefetto di Torino Claudio Palomba ha guidato un sopralluogo – a cui hanno preso parte il consigliere delegato alla viabilità della Città metropolitana di Torino Antonino Iaria, rappresentanti della protezione civile di Regione Piemonte, Regione Valle d’Aosta e Città metropolitana, i sindaci dei Comuni coinvolti dal Piano, l’amministratore delegato di Ativa Luigi Cresta, le forze dell’ordine e le polizie municipali – con cui sono state verificate in loco le principali criticità nella viabilità alternativa che si attiva in caso di chiusura dell’autostrada A5.

Attualmente il Piano speditivo prevede tre livelli di allerta attivati dai sensori che sono posti sulla frana e gestiti dal Centro di competenza della protezione civile presso l’Università di Firenze.

In caso di ALLERTA DI LIVELLO 2 l’autostrada fra Ivrea e Pont Saint Martin è percorribile su una sola corsia nel lato più vicino alla parete e su due corsie nell’altro senso; ma in caso di ALLERTA 3 (quella che si è verificata domenica 27 luglio) l’autostrada viene chiusa e la viabilità, secondo quanto stabilito dal Piano, viene dirottata da Ivrea verso la Vallée lungo la statale 26 fino a Pont-Saint Martin, mentre per chi esce a Pont, si imbocca inizialmente la statale 26 attraversando Carema e Settimo Vittone, e appena prima di Quassolo si devia lungo le strade provinciali 70, 69, 503 e 68 fino a rientrare in autostrada a Ivrea.

Un anello che garantisce la sicurezza dei cittadini, primo obiettivo di un piano di protezione civile, ma che ha creato non pochi disagi alla viabilità e preoccupazioni fra i sindaci che si sono ritrovati con il traffico pesante dirottato sui centri cittadini.