“In un territorio che è stato precursore di un modo di fare impresa che mette al centro il lavoratore e la responsabilità verso la comunità e il territorio, il DL Dignità approvato lunedì dal nuovo Esecutivo risulta assolutamente negativo e difficile da accogliere in quanto mina uno dei principi fondamentali alla base del modo di fare impresa in Canavese”. Questo il duro commento di Fabrizio Gea, presidente di Confindustria Canavese sulle decisioni assunte lunedì dal Consiglio dei Ministri con il Decreto Legge “Dignità”. Nel mirino vi sono anzitutto i provvedimenti volti a limitare l’utilizzo dei contratti di lavoro a tempo determinato, che per Confindustria potrebbero generare effetti pesantemente negativi sul fronte dell’occupazione.

“L’Impresa deve promuovere, tra i suoi primari valori, la tutela e la valorizzazione delle persone – aggiunge Gea -. Questo era il pensiero cardine di Adriano Olivetti, una visione del mondo imprenditoriale che si è insinuata in coloro i quali fanno impresa in Canavese e di cui è impregnato il tessuto produttivo locale. Una concezione umanistica del lavoro che ha meritato anche il riconoscimento dell’Unesco, che domenica scorsa ha scelto di includere Ivrea nella lista del proprio patrimonio mondiale. Purtroppo, paradossalmente, soltanto tre giorni dopo il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio, a margine dell’assemblea dell’Ania in merito alle preoccupazioni espresse da Confindustria sul Dl ha rilasciato una sbrigativa dichiarazione (“Chi non ha mai sfruttato i nostri giovani, i nostri padri e madri di famiglia non ha nulla da temere da questa legge”, ndr) basata su un’immagine delle aziende che cozza completamente con la realtà che i nostri imprenditori vivono ogni giorno”.